domenica 30 dicembre 2012

BUON ANNO

S'io avessi una botteguccia
fatta d'una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa?
La speranza.

" Speranza a buon mercato!"
Per un soldo ne darei
ad un sol cliente
quanto basti per sei.

E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza farla pagare.

(Gianni Rodari )

martedì 25 dicembre 2012

AUGURI

Un augurio a tutte le persone che hanno incrociato la mia strada,
a quelli che hanno condiviso spezzoni della loro vita ,
a quelli che hanno commentato le mie parole,
a quelli che mi hanno fatto ridere,
a quelli che mi hanno fatto commuovere,
a quelli che  non sono felici ed a quelli che hanno la felicità
fra le mani,
a quelli che si lamentano sempre e a quelli che cercano di vedere
una luce in fondo al tunnel
auguro a tutti la salute, molta salute,
poi le altre cose ce le cercheremo
e lotteremo per conquistarle.
Un augurio non solo per oggi che è Natale, ma per tutti i Natali che verranno.

venerdì 14 dicembre 2012

IMPEGNI FAMIGLIARI

Un po’ di anni fa, dopo vari ripensamenti ho deciso di sostenere
un' adozione a distanza.
L'indecisione era dovuta ai miei problemi lavorativi e l’incertezza nel
poter tenere fede all’impegno preso.
Poi ho deciso che avrei contribuito finchè era possibile e mi sono buttata.
Indovinate dove ho indirizzato il mio pensiero?
Gli indizi ve li ho già dati ……………
    
ma in Tibet naturalmente.
E così nel 2005 ho messo simbolicamente nel mio stato di famiglia una bimba.
Lei si chiama Dechen Puti e all’epoca aveva circa 3 anni.



Vive in un villaggio di nome Shishung di circa 200 abitanti,  a 4.000 mt. di
altitudine nell’altopiano del Tibet.
Un’area molto povera e completamente priva di servizi sociali.
La città più vicina , Shigatse, è a circa 2 ore di auto su strade sterrate.
La famiglia vive del magro raccolto dei campi, che a quelle altitudini producono
orzo, patate, cavoli e poco altro.
La onlus a cui invio la quota mi dice che i soldi  non sono destinati
esclusivamente a Dechen, ma vengono utilizzati per aiutare un pò tutto il villaggio.
Nel viaggio annuale che fanno comprano in loco la maggior parte delle provviste
alimentari, vestiario, materiale scolastico, medico e altro e poi distribuiscono un tanto
a famiglia.
La soluzione mi piace.
Voglio credere nell'onestà della gente e sperare che la mia invisibile goccia di aiuto
possa modificare qualcosa, anche se solo per un giorno.
Ogni anno mi arriva una foto della mia bimba, ed io sono felice.


Io non ho mai inviato mie foto, mi sento sempre fuori posto in qualsiasi immagine.
A volte mi dico che potrei mandare uno foto dei miei gatti, ma poi mi sembrano
troppo ben pasciuti e sarebbe uno schiaffo ai disagi altrui.
Così non ho creato nessun legame, se non nella mia testa.

mercoledì 12 dicembre 2012

CORREVA L'ANNO .......1959

Nonostante la testa tagliata..........
l'espressione era da vera dura.
Come mai diventando grande mi sono rammollita?
( Ps. il vestito era in panno rosso e la gonna mi faceva un pò di difetto
  sulla pancia :-)   )


venerdì 7 dicembre 2012

CIELI D'INVERNO

E' arrivato anche questo fine settimana.
Questa sera me ne stò a casa ( come parecchie altre sere)
Ho acceso la stufa a legna, ho dato da mangiare ai gatti ed ora
ho il mio rituale delle sere invernali.
Inizio ad accendere candele.
Metto candele in tutte le stanze.
Sono delle grandi tea-light che posiziono dentro a contenitori di vetro colorato
così la luce del vetro si diffonde nelle stanze, oppure dentro a lanterne traforate
che proiettano le loro scintille di luce sulle pareti e sul soffitto.
Non tralascio nessuna stanza, compreso il bagno ed il locale caldaia.
Poi spengo l'interruttore e mi muovo per casa guidata dal loro calore
e dal lieve profumo di vaniglia che emanano.
Metto un altro ceppo nella stufa.
Mi distendo sul divano, mi copro con un plaid ( o due se è più freddo ),
poi arriva la Fochina ( tot. kg di pelo ) che mi si acciambella sulla pancia.
la Viola è sull'altra poltrona, la Nina su una sedia in cucina ed il resto della truppa
nel garage.
Me ne sto lì racchiusa nel mio bozzolo.
Ogni tanto mi arriva una delicata nota di profumo,
ascolto il ronfare dei gatti,
guardo la luce che gioca sulle pareti,
e  penso.


Penso che il meteo ha previsto neve per domani e domenica ed io sono già stressata solo a pensarci.
Ricordo i disagi della enorme nevicata dell'inverno scorso!
Penso che mi si è rotta la serratura della porta d'ingresso e con due giorni di festa  non
trovo nessuno che venga a ripararla.
Penso che ho una grondaia che si è bucata e quando piove l'acqua penetra nel muro
della casa che è già pieno di crepe e non dico altro.
Penso al tempo che verrà e al difficile momento che stiamo vivendo, spero che l'azienda
per la quale lavoro riesca a superare le difficoltà e che io non debba perdere il posto.
Penso alle persone che conosco che hanno problemi di salute, di lavoro e di casa.
Penso, penso, penso.................. penso troppo.
Per fortuna poi mi addormenterò.
Forse i sogni saranno più rosei.

venerdì 30 novembre 2012

ODIO FARLO!

Non ricordo se in qualche post precedente avevo già accennato a questo piccolo episodio.
A settembre o forse era già ottobre ho chiamato un signore che viene ad aiutarmi a tagliare
l'erba nel giardicampo.
Pensando all'autunno che stava arrivando ed al suo carico di piogge ho deciso che era ora
di ripulire i fossi di scorrimento delle acque piovane.
Fossi che durante l'estate avevo trascurato ed ora erano sommersi dall'erba alta e dai rovi.
Faccio presente che il signore in questione è molto paziente con me a causa di tutte le
limitazioni che gli impongo.
" Lì non tagliare perchè in mezzo all'erba ci sono delle rose, là non tagliare perchè nascosti
dai rovi ci sono degli aster, là non tagliare perchè non sono erbacce ma graminacee, là
non tagliare perchè voglio che le pratoline si vedano ecc. ecc. ecc.
Direte voi " ma cosa lo chiami a fare! "
Bè a parte i divieti di cui sopra ( che a volte non rispetta appieno ) ce nè di erba da tagliare.
Tornando al giorno in questione, prima che inizi il lavoro gli chiedo di tagliare dell'erba
vicino ad un fosso, una piccola parte, perchè poi il seguito dovrò farlo io manualmente.
Accende il decespugliatore e lo affonda nell'erba.
All'improvviso una nuvola di vespe ci assale.
Lui più vicino, inizia  a dimenarsi e a cercare di scacciare gli insetti.
Io allibita vengo a mia volta punta in varie parti del corpo nonostante cerchi di correre
verso casa per prendere non so cosa per aiutare lui.
Agitatissima gli dico di smettere e di andare subito a casa a medicarsi cosa che rifiuta
di fare dicendo che è sufficente che si bagni con acqua fredda e poi torna a fare il
suo lavoro.
A mia volta anch'io devo andare a lavorare nonostante che mi si sia gonfiato a dismisura
un braccio e abbia male in altre parti del corpo.
Dopo mezz'ora, troppo preoccupata,  chiedo al mio principale il permesso di assentarmi
un'oretta per poter andare a casa a vedere come stà il signore.
A casa non c'è, sono sempre più agitata,  con tutti quei casi di shock anafilattici!
Lo sento al telefono e mi dice di stare tranquilla che lui è una pellaccia.
Io invece ho avuto gonfiori e pruriti per una decina di giorni.
Poi si sà la memoria è corta e a metà novembre mi metto a pulire manualmente
la restante parte di fossato.
Taglio rovi, ancora rovi e sempre rovi, non conosco altre piante di così facilissimo
attecchimento, poi taglio edera su edera ed erba su erba.
E paf! Ricapito nella zona delle vespe terricole.
E, manco a dirlo, vengo ancora punta più volte.
Ora che ho finito di grattare su tutti i pizzichi ho deciso di ricorrere agli estremi rimedi.
Dopo varie consultazioni la decisione finale è che cercherò di iniettare del veleno
nel terreno dove si trova il vespaio.
Ho già comprato tutto. devo solo organizzarmi a farlo.
Non sarà facile ed io non sono tranquilla, ma soprattutto sono dispiaciuta di dover
ricorrere a questo estremo rimedio, ma purtroppo mi hanno raccontato
fatti da rabbrividire, tipo la scoperta di enormi nidi sotto terra dove anche i vigili del
fuoco hanno avuto difficoltà ad intervenire.
Conto di agire nel fine settimana.
Vi aggiornerò.


martedì 20 novembre 2012

CORREVA L'ANNO........1965

1965




Ieri, rovistando nel mio grande caos, mi è capitata fra le mani questa foto.
Sono io ad otto anni.
Mi ha fatto una grande tenerezza quella bambina.
Le mie origini semplici e contadine sono tutte rappresentate da questa foto.
Sembro una contadinella dell' est Europa.
Oppure potrei anche appartenere ad un clan scozzese, ricordo ancora i vari
quadri blu/rossi/verdi/gialli e chi più ne ha più ne metta.
E guai a chi ride!

giovedì 15 novembre 2012

PREGHIERE NEL VENTO



Le tradizionali bandierine di preghiera tibetane
 Lung -Ta , “Il Cavallo del Vento”, letteralmente “cavalli (ta) di vento (lung)”,
 contengono stampati alcuni simboli buddhisti e diversi Sutra. I Buddhisti Tibetani da secoli le uniscono in lunghe file con cordini che legano fuori dalle loro case, sui passi in montagna, nei campi, in ogni luogo dove all’aperto essi svolgano pratiche spirituali. Il vento, si ritiene, abbia il compito di trasportare nell’aria, nei luoghi vicini e lontani, le benefiche vibrazioni che scaturiscono dalle preghiere contenute al loro interno. Le bandierine di preghiera si crede portino pace, felicità, lunga vita e prosperità nel mondo. Poiché contengono testi e simboli sacri, devono essere trattate con rispetto. Non possono essere appoggiate per terra o gettate nei rifiuti. le vecchie bandiere che si vogliono eliminare vengono tradizionalmente bruciate, affinché il fumo possa trasportare la loro benedizione in cielo.
Quando il bordo delle bandierine in cotone comincia e sgretolarsi a causa dell’azione del vento, tutte le preghiere riportate al loro interno cominciano a realizzarsi.

Le bandierine di preghiera sono di cinque differenti colori, che rappresentano i cinque elementi fondamentali, o le cinque dimensioni del Buddha; per questo motivo sono sempre raggruppate in multipli di cinque. Il Buddismo Vajrayana suddivide il mondo fenomenico e psico-cosmico in cinque energie essenziali che si manifestano come terra, acqua, fuoco, aria e spazio. Il Blu, il Cielo. Il Bianco, l’Acqua. Il Rosso, il Fuoco. Il Verde, l’Aria. Il Giallo, la Terra. Questi cinque colori vengono posizionati secondo la seguente sequenza: Giallo, Verde, Rosso, Bianco e Blu da sinistra a destra, o dal basso verso l’alto. Il Blu dovrebbe essere sempre l’ultimo colore in alto, perché rappresenta il Cielo, mentre il Giallo il primo in basso, proprio perché rappresenta la Terra. Questi cinque colori rappresentano anche le cinque direzioni, le cinque saggezze, i cinque Buddha meditativi e i cinque attributi mentali.
Le bandierine colorate sono fabbricate in modo che si consumino e si distruggano naturalmente. A simboleggiare l’impermanenza e il decadimento della vita stessa, che si chiude e si riapre in un ciclo continuo. Vedendo consumarsi le bandiere ci ricordiamo che la vita non è eterna, non è stabile, che tutto cambia. I loro colori ci riportano alle verità fondamentali della vita terrena, che è vista come un dono che ci appartiene solo per un breve viaggio. ( testo riassunto da questo sito http://www.sangye.it/ )
Io non sono buddista, almeno non consapevolmente, ma ho messo
le bandiere nel mio giardicampo.
Mi piace guardare i loro colori, mi piace vederle sventolare e
mi piace pensare  all'energia delle preghiere che va dove serve.

mercoledì 14 novembre 2012

GIARDINI PUBBLICI

L'altra sera uscita dal lavoro mi sono fermata in paese per fare qualche
foto al giardino pubblico.
Mi avevano affascinato le foglie gialle dei vecchi tigli.
E più gialle di così! ( foto fatte senza flash)

lunedì 12 novembre 2012

LA MENTE

Parecchie sere fà ho acceso la tv.
Lo faccio molto di rado.
In quel momento ho visto le scene di quell'uomo ricoverato in un
ospedale per un trattamento psichiatrico,  morto dopo
essere stato legato ad un letto 4 giorni senza mai mangiare, nè bere.
Da brivido!
Mi sono messa a piangere.
Ho pianto per lui, per gli infermieri che non hanno reagito e per i medici
che non sono stati capaci di fare il loro lavoro, aiutare e salvare le persone.
Ho pianto per i ricordi che mi sono piombati addosso, per quello squarcio
nella mia memoria che ha riportato a galla momenti difficili.
Mi capita a volte di chiedermi che senso ha la mia vita e non so trovare
una risposta, ma in momenti come questo mi ricordo che anni fà avevo
dei compiti.
Uno di questi era aiutare una zia, sorella di mia mamma, di due anni più giovane
di lei.
Una donna con una vita difficile alle spalle, si era ammalata all'età di pochi anni,
e aveva subito diverse operazioni che l'avevano resa claudicante.
Cresciuta in una famiglia dove c'era grande miseria, seconda di otto figli, all'età
di 7/8 anni era stata mandata a servizio presso una famiglia.
Significava fare la schiava.
Mi raccontava che in inverno doveva lavare panni su panni con l'acqua congelata
e alla notte non poteva dormire perchè doveva buttare su il carbone in una
grande stufa che mandava il calore al piano superiore dove la famiglia "ricca"
dormiva.
Non so quante angherie ha subito e se fra queste ci siano state anche violenze
sessuali.
Mia zia era una donna bellissima.
I miei zii ( suoi fratelli ) dicevano che era bella ma che aveva un cervello di gallina.
Aveva corteggiatori a non finire, forse anche perchè credeva nell'amore " libero ".
Preda troppo facile!
Gli esaurimenti, da amori finiti male, hanno cominciato a pesare sulla sua mente.
Non si è mai sposata e non ha mai avuto figli.
Nessuno si è mai preso troppa cura di lei, e quando ha cominciato a dare segni
evidenti di squilibrio è stato forse troppo tardi.
Abitava nel mio stesso paese ed ero io che correvo, quando a mezzanotte o all'una,
qualche buon'anima telefonava a casa dicendo che mia zia stava urlando e piangendo
per le vie del paese.
Tutti i giorni andavo da lei per farle prendere le medicine, blandendola, o supplicandola
che era per il suo bene se si curava.
Non c'erano motivazioni che valessero ,lei non era matta e non voleva curarsi.
Io andavo in tilt, la mia mente non voleva capire che lei non era in grado di fare quello
che le dicevo perchè era malata.
Ma è così difficile scontrarsi contro dei muri, a volte ti verrebbe di urlare a squarciagola.
Si sentiva perseguitata da tutti, i suoi pensieri erano a senso unico.
Una notte, tornando a casa da una qualche uscita con amici, aprii il garage e la trovai
là al buio seduta su una cassetta della frutta.
Un incubo.
Per lei parecchi.
Poi arrivò la camicia di forza.
Non lo auguro a nessuno di assistere ad una scena del genere.
Mentre lo scrivo rivivo dolorosamente tanti momenti.
Gli psicofarmaci sono una benedizione? Una maledizione? Non so cosa dirvi.
I tentativi di capire farmaco e dosaggio giusto ebbero su di lei effetti spesso negativi.
Si diventa delle larve umane, con la bava alla bocca, tremolii continui alle gambe,
con la necessità di essere lavati, vestiti ed imboccati.
Poi a volte una luce in fondo ad un tunnel, la cura funziona e ritorna una parvenza
di normalità.
Gli ultimi anni  della sua vita li ha passati in una casa di riposo ed io mi sento ancora in colpa.
E' morta un mese dopo mia mamma, sola.




giovedì 8 novembre 2012

IL GATTILE

Nel gattile di via Cerreto è arrivata una nuova ospite.
L'ho sentita piangere a squarciagola un piovosa notte di metà ottobre.
Mi sono svegliata verso le 2.30, mi sono vestita sommariamente e con pila
ed ombrello sono uscita.
Ho attraversato la strada e mi sono diretta verso il campo dei vicini da
dove arrivava questo straziante miagolio.
Ho lanciato baci a rotta di collo , il  linguaggio micesco, e più io chiamavo
e più il miagolio aumentava.
Mi vedete? A notte fonda, con l'ombrello, un giaccone sopra al pigiama,
con la pila in testa come un minatore e che cerco di miagolare come un gatto!
Da ricovero!
Il gatto non l'ho visto!
Me ne sono tornata baciando l'aria verso casa ed il miagolio mi ha seguita.
Impossibilitata a fare altro me ne sono tornata a letto lanciando maledizioni
verso l'ignobile ignoto che aveva abbandonato il gatto.
Ho sentito per il resto della notte questa disperata richiesta di aiuto.
L'abbandonatore non avrà fatto in tempo a chiamare nemmeno il 118 grazie
alle malattie che gli ho augurato.
Il giorno dopo nella pausa pranzo mi sono fiondata fuori e ho cominciato
a chiamare, cioè a miagolare.
Prima ho sentito un tenue squittio, poi sempre più forti urla di fame, di protesta
e di dolore.
Con una ciotola piena di carne mi sono avvicinata agli arbusti da dove proveniva
il rumore. Ho inserito in mezzo ai rami il cibo ed ho aspettato.
Poi la pazienza ha vinto e velocemente ho catturato l'essere peloso che stava
mangiando.
Lotta all'ultimo sangue, il mio.
Una pallina di pelo così scatenata non mi era mai capitata.
Sono corsa verso il garage e l'ho messa dentro chiudendo subito il portone,
poi sono andata al lavoro. Ho agito senza pensare.
Senza pensare che il garage è strapieno di cose dove lei si sarebbe nascosta
ed io non sarei riuscita più a prenderla. Così è stato, la mia idea di accasarla
con qualcun'altro è naufragata con il passare dei giorni.
E' difficile collocare un gatto che non riesci a prendere.
Così mi sono arresa all'evidenza. Il gatto è un abitante del roseto.
Ve la presento, il suo nome è Fragolina.


lunedì 5 novembre 2012

RITUALI

Da tanti anni a questa parte, memore di una tradizione famigliare che non ho
ancora tradito, il periodo di fine ottobre lo dedico alle visite di chi non c’è più.
Mi reco nei vari cimiteri della Romagna dove hanno trovato ultima dimora
parenti e amici.
Devo dire che per fare questo mi devo organizzare già da metà ottobre e dedicare
sabati e/o domeniche a macinare chilometri passando dalle province di Forlì-Cesena
a quelle di Rimini e Ravenna.
Nessuno mi obbliga. Lo voglio fare.
Per me, che durante l’anno non vado quasi mai nemmeno al cimitero dai miei
genitori, è un modo per riavvicinare le persone che non ci sono più e ritrovare
un contatto con loro.
Passo dai cimiteri monumentali, città nelle città, ai cimiteri piccoli ed isolati dove
sembra che anche le tombe soffrano un po’ di solitudine, ai cimiteri militari
pieni di piccoli eroi morti così lontano dalle loro famiglie.
Ritrovo nonni, zii, cugini, amici, vicini di casa, colleghi di lavoro, persone conosciute
e persone sconosciute.
Ogni anno mentre mi dirigo a metter un fiore,  incrocio un nome, un viso, una frase
ed allora mi fermo un attimo e rivolgo un pensiero a quella vita non più terrena.
Devo dire che a volte mi sento così coinvolta davanti a perfetti sconosciuti che mi
ripeto che sarà l’ultimo anno che faccio questo.
Guardo la foto di quella bellissima ragazza in abito da sposa, 1966-1996,
senza mai un fiore,
oppure quella meravigliosa frase che ogni anno mi rimane impressa di quel padre
che diceva ai propri figli “ non sprecate il tempo, fate meglio che potete “.
Pensate che sono un po’ malata nel mio peregrinare per tombe?
Forse sì, ma devo dire che nel mio correre quotidiano senza mai concludere nulla,
quelle visite sono un balsamo per la mia anima.
Mi fanno stare male perchè mi commuovono e soffro per certe vite spezzate
ma anche bene perchè poi mi sento in pace con me stessa e per un pò di tempo
mi relaziono meglio con il pensiero che siamo solo di passaggio.
Però mi piace sognare che ci sia un'altra dimensione dove un giorno ci si possa
riincontrare con chi abbiamo amato e che ci ha amato.
Poi si va avanti..............


mercoledì 24 ottobre 2012

MI SONO INNAMORATA

Chi l'avrebbe mai detto che alla mia veneranda età mi sarei di nuovo innamorata.
Mi ha conquistata il suo sorriso.


lui è il nipotino dei miei vicini di casa.

venerdì 19 ottobre 2012

A OTTOBRE FIORISCON LE ROSE

Mi stò riavvicinando al mio giardino.
Vedere la sua vitalità, nonostante tutte le difficoltà passate, mi sta aiutando.
C'è vita nel mio giardicampo.
Vita colorata e profumata.


Non so qual'è la motivazione, ma ora i profumi sono più intensi ed i colori,
non più schiacciati dalla luce del solleone, sembrano più caldi


Sono veramente orgogliosa di queste piante, perchè se vi facessi vedere il niente che
ho fatto a loro, gridereste al miracolo.
Una primavera dove non ho fatto in tempo a potarle, non le ho mai concimate,
ed una estate dove non sono mai state innaffiate.
Sono delle eroine!

Vederle mi fa bene al cuore.






Vi auguro un sereno fine settimana.
Io mi immergerò nel verde e nei lavori giardinicoli.
Vorrei mettere in terra parecchie piante che sono ancora in vaso,
ho qualche bulbo da interrare, qualche piantina da preparare per lo scambio verde
della mia associazione di giardinaggio, vorrei seminare della fava, che adoro mangiare,
ma prima devo dissodare un pezzetto di terreno, e mi piacerebbero anche i piselli,
ma a quelli devo rinunciare. Ho le melagrane da raccogliere, controllare se le nespole
sono pronte, portare vicino a casa dei tronchi di rami che sono ancora accastati nel
campo, passare il tosaerba per delimitare il passaggio, innaffiare ancora perchè è
piovuto troppo poco.......................................................................................
........................................................................................................................
.......................................................................................................................
Non vi tedio con i lavori che dovrei fare dentro casa!
Ce la posso fare?

lunedì 15 ottobre 2012

MAGICO MATTINO

Complice la nebbia della notte, il paesaggio è degno di una festa di halloween


non sapevo da che parte farmi a fotografare




un capolavoro dopo l'altro.

magia magia magia


La nebbiolina ha messo in risalto l'incessante lavoro dei ragni.



Che dire !


Alla fine avevo i piedi bagnatissimi, ma che spettacolo meraviglioso avevo visto.
Ed appena il sole ha fatto capolino come per incanto tutto è scomparso.

mercoledì 10 ottobre 2012

CILIEGIO IN FIORE

Il mio ciliegio è in fiore.
Quando guardando dalla finestra ho visto delle macchie biancastre
ho subito pensato ad una malattia della pianta.
Poi sono andata a vedere da vicino.
E con mia grande sorpresa ho visto dei fiori.
Fiori di ciliegio ad ottobre!
La dolcezza del loro candore è stata oscurata dal triste pensiero
dell'accaduto.
E' solo un effetto delle stagioni impazzite?
Tempo fà qualcuno mi disse che quando succedeva un fatto del
genere era perchè la pianta stava morendo.

Spero vivamente di no, non mi importa se l'estate prossima non fa ciliegie,
ma desidero che continui a vivere.

lunedì 8 ottobre 2012

LE STAGIONI

Se mi avessero chiesto anni fa qual’era la mia stagione preferita
avrei detto senza ripensamenti “ l’estate “.
L’estate erano le calde serate dove si restava a parlare fino a
notte fonda seduti fuori dal bar
L’estate erano i fine settimana passati sempre al mare.
Sveglia alle 7,00 per andare a conquistare un posto nella lunga
spiaggia libera, dove, come bestie da soma, carichi di zaini, ombrelloni
e vettovaglie varie si restava fino all’imbrunire.
Una spiaggia piena di dune, con alti pini marittimi alle spalle, e
bianchi rami portati dalle maree.
L’ultimo pezzo di paradiso rimasto in Romagna.
L’estate a vedere films nelle arene all’aperto, ad ascoltare i concerti all’alba
L'estate era energia.
Un'energia che scemava al primo acquazzone d'agosto, quando arrivava
la malinconia per l'estate che se andava.
Oggi, proprio oggi, 8 ottobre 2012, in questo preciso istante dico che la
stagione che preferisco è l'autunno.
In questo momento sto assaporando questa arietta leggera che fa cadere
qualche foglia, la morbida luce che fà risaltare i colori della natura.
Le rosse bacche della rosa canina e la mia mano che raccoglie giuggiole,
i miei gatti che corrono avanti e indietro, lottano con qualche filo d'erba
e si acquattano in mezzo alle foglie secche.
Un attimo senza pensieri, dove il mio sguardo corre meravigliato verso
una rosa coraggiosa che ha avuto voglia di rifiorire.
Nelle stagioni della vita la mia estate era la mia più giovane età, ora i miei anni
autunnali sono in sintonia con la loro stagione.
Tutto si smorza , anche i desideri sono meno "desiderati".




venerdì 5 ottobre 2012

ACQUISTI A GIARDINI D'AUTORE

Cosa mi sono comprata:

una piantina di Eryngium (?)


un Eupatorium


un libro


e per finire in dolcezza mi sono comprata un etto di gessetti di liquirizia.
Avere poco tempo a disposizione può essere frustrante perchè non si riesce a vedere
tutto e anche il poco non si può approfondire, ma il lato positivo è che meno vedo
e meno cose riesco a comprare.
( Anche se su certe  ho lasciato gli occhi ).
D'altronde sono ancora ai ferri corti con il mio giardi-campo.
La terribile estate siccitosa ha ridimensionato la mia passione verde ed ancora non sono
rientrata nel ruolo di giardiniera.
Vedremo!

giovedì 4 ottobre 2012

RAPPORTI UMANI

Devo riconoscere che sono una frana nei rapporti umani.
In particolare con gli umani della mia famiglia.
Faccio queste considerazioni a seguito della nascita del mio
pronipote Evan.
Evan è figlio del figlio di mio fratello. Incrocio di parole.
Faccio un passo indietro nel tempo.
Fra me e mio fratello ci sono 13 anni di differenza.
Che lui sia più grande di me di diversi anni non è una
grande eccezione, ma a fronte di questa differenza c’è una
motivazione che vi racconterò un’altra volta.
L’anomalia stà nel fatto che per tanti anni siamo stati due estranei.
Cosa ci fa un ragazzino di 15/18  anni con una bambina di
2/5 anni? Nulla!
Poi, lui, sui banchi di scuola, a 14 anni, ha incontrato la sua anima
gemella e non l’ha più lasciata.
Quando si è sposato aveva 26 anni ed io 13.
Non c’è più stata una possibilità per il nostro rapporto di fratello
e sorella.
Anche il diavolo ha voluto metterci lo zampino facendo sì che fra
mia madre,la suocera, e la nuora ( mia cognata ) i rapporti si fossero
deteriorati già prima del matrimonio per cause che si sono perse
nella notte dei tempi.
In parte per queste cause ho frequentato poco i miei nipoti da piccoli,
ho recuperato un po’ durante il loro periodo scolastico ( medie)
perché li aiutavo a volte nei compiti, ma poi anche loro sono diventati
grandi, con i loro interessi ed il filo della distanza si è sempre più
allungato.
Con mio fratello non sono riuscita a costruire nulla, lui non sa nulla
di me, dei miei pensieri e dei miei sentimenti ed io non so nulla di lui.
Un collante poteva essere nostra madre durante la sua malattia,
ma allora le nostre energie erano proiettate su di lei e per noi non
c’era spazio.
Non sono stata capace di costruire un ponte per incontrarci a metà
strada.
Avrei dovuto sforzarmi di frequentare la sua casa, di telefonare,
di invitare, di parlare, ma quando ho cercato di farlo mi sono resa
conto che non c’era possibilità di modificare lo stato delle cose.
Forse dentro di me albergano vecchi rancori che ho ereditato da mia
madre.
Ma lo so che questa è una scappatoia. Io non sono stata capace.
Capace di prendere il toro per le corna e parlare chiaro, e mettere
una pietra sul passato, e cercare di vedere i lati positivi ….
Ed ora è nato Evan.
Un pronipote che non ho ancora conosciuto
e che vedrò crescere da lontano.
Sono felice?
Sono felice perché sò che è un bimbo sano e che i suoi genitori ed i suoi
nonni sono felici.
Mi deve bastare.











mercoledì 3 ottobre 2012

PROZIA

Ieri notte sono diventata prozia.
Il nuovo arrivato è Evan,  Kg. 3,00.
Forse domani lo conoscerò.
Sono felice?
Sono felice.

venerdì 28 settembre 2012

UN MATTINO A GIARDINI D'AUTORE

Sabato scorso sono andata a Riccione, a Giardini d' Autore.
Per chi non lo sapesse, Giardini d' Autore, è una fiera giardinicola che si tiene due
volte all'anno, inizio primavera ed inizio autunno, a Riccione, all'interno del
parco di Villa Lodi Fè.
E' una location molto comoda da raggiungere, soprattutto in treno.
Per arrivare alla fiera, si scende dal treno, ed all'uscita della stazione è
sufficiente attraversare la strada e si è arrivati.
Io ci vado in macchina.
Magari trovo qualche pianta da comprare :) è più comodo il trasporto a casa.
Devo dire che per questa fiera gioco in casa, la distanza è di solo 35/40 Km .
La mia associazione di giardinaggio " Il Mignolo Verde " ha il suo stand, dove vendiamo
prevalentemente libri e dispense sulle conferenze passate.
Quest'anno, per il poco tempo a disposizione,( solo mezza giornata), non ho aiutato.
Ho girato velocemente per gli stands, ho parlato, (poco), con amici di un forum che ho
incontrato, ed ho comprato ancora meno, ho trascurato di guardare diverse cose,
ho seguito una breve conferenza e poi sono corsa a casa dove avevo un impegno.
Ho scattato qualche foto:

in questa stagione la fanno da padroni gli aster



per chi voleva approfondire leggendo c'era l'imbarazzo della scelta


Gli espositori, consumati venditori, avevano allestito i loro stands in modo da catturare l'attenzione
del visitatore


angoli suggestivi,



e  leggiadri,