Marzo
sta lasciando il posto ad aprile.
Il
proverbio su marzo pazzerello si è avverato anche quest'anno.
I
giorni si sono succeduti passando da temperature quasi estive ad
altre
quasi invernali.
Il
sole ha sconfitto per vari giorni la pioggia ma poi questa si è presa una
rivincita
ed è tornata a bagnare la terra.
La
natura ai primi tepori si è fatta coraggio ed ha iniziato a mettere in moto
tutta
la flora. Gemme e ancora gemme, boccioli, chiusi, dischiusi, aperti.
Tenere
foglioline sono apparse sui rami, le pratoline hanno invaso i prati,
il
profumo delle viole è arrivato alle narici di chi ha iniziato a fare
passeggiate
all'aria
aperta.
Sole
e pioggia, pioggia e sole. Sembra che nottetempo qualche aereo invisibile
abbia
spruzzato vitamine sui campi, sul mio giardicampo!
L'erba
è bellissima, verde, alta e sinuosa nel vento e ricopre indifferente ogni
fiore
o pianta che osa ostacolare la sua crescita.
Gli
uccelli sono impazziti d'amore, fischi, gorgoglii, gorgheggi, svolazzare
di
piume, voli sugli alberi più alti, voli
trascinati dal vento, voli con il becco
pieno
di erba per iniziare a costruire il nido.
E'
un lavorio incessante.
E
mentre i miei occhi osservano tutto ciò, la mia mente stende alacremente liste
di
lavori da fare, la potatura è saltata, c'è da tosare l'erba per poter camminare
nei sentieri, togliere l'erba che soffoca le
altre piante, scarriolare nel compost
o
nel mucchio da bruciare le ramaglie della vigna e degli ulivi, mettere in terra
tante
piante che sono ancora in vaso, rimettere in piedi gli archetti delle rose che
sono
crollati e poi 1.000 altri lavori ancora.
Il
mio corpo invece rimane fermo, in stand by, in attesa di non so quale
risveglio.
Sono
impaziente di fare e nello stesso tempo sono disinteressata a fare.
Il
lumicino dell'entusiasmo è ai minimi storici.
Me
ne sono accorta il fine settimana scorso a Riccione durante la fiera Giardini
d'Autore.
Mi sono resa conto, guardando delle foto della fiera che un'amica ha
pubblicato su FB, che tante cose non le avevo
nemmeno viste e non ero stata
nemmeno
curiosa di andarle a vedere.
Nonostante
tutto un acquisto l'ho fatto ed oggi che ha smesso di piovere sono
andata
fuori a vederlo.
Più
che vederlo l'ho sentito.
Ho
sentito lo splash splash delle due rane che, come hanno sentito i miei passi, si
sono
tuffate nel laghettino. Ebbene sì, mi sono comprata due rane.
Non
tutto è perduto.
oh le rane per lo stagno, mi hai fatto fare un salto nella mia infanzia! Le adoravo, forse loro non ricambiavano, ma non hai idea di quanto ci ho giocato :)
RispondiEliminale mille cose da fare...in giardino le farei una dietro l'altra senza fiatare, ma non ho tempo a sufficienza purtroppo. Sto cercando di organizzarmi con delle liste settimanali, chissà magari possono funzionare anche per motivarsi. baci alle ranocchie! :)
Ciao Loretta! Ho letto solo le ultime frasi del tuo blog. Non ho tempo, devo ancorra preparare il corso di domain,... e non ne ho molta voglia. Ma queste ultime frasi mi hanno lasciato di stucco! Non sapevo nemmeno che si potessero comprare le rane (vive).... ma dove lei hai comprate??? Vorrei vederle! Che bello.
RispondiEliminaUn abbraccio
Cinzia
p.s. domain leggo il resto. sono curiosa...
Pioggia e sole come nelle fiabe che mi raccontavano da bambino per invogliarmi a prendere sonno.Tempi passati,quando le rane non erano rane ma principi azzurri sotto mentite spoglie.
RispondiEliminaanche per me è un periodo singolare, avrei voglia di fare nuovi impianti, ma al tempo stesso non riesco a fare quelle cose basilari che sono obbligatorie in questo periodo. Metà rose non sono riuscita a potarle, non parliamo poi nell'erba che prospera o del ranuncolo strisciante che imperversa!
RispondiEliminaIo invece, come sai perché non mi sono fatta sentire, ho lavorato come un ciuchino! Comprare rane! Perch? Qui nel ho un'infinità, certo bisogna venire a prenderle, ma potevo darti un secchio di girini, in ogno modo non comprare assolutamente le gambusie, quelle te le do io davvero.
RispondiEliminaComperare rane.. leggendo ho sorriso... che privilegio avere la terra e sentirsi dio facendo crescere vite.
RispondiEliminaCiao
Due rane??? E' l'acquisto più strano che mi sia capitato di sentire!!!
RispondiEliminaBellissimo.
Un abbraccio
Francesca
Questa idea delle rane è davvero unica.
RispondiEliminaE' straordinariamente spettacolare questa primavera, hai proprio ragione.
RispondiEliminaE l'incanto è descritto molto accuratamente in questo tuo brano, frutto di spazi verdi, ma soprattutto di occhi attenti e sensibili (e orecchie, e naso...), che non ti mancano.
E non preoccuparti della fiacca, e non lasciarti spaventare dalle incombenze: il nostro organismo chiede riposo, in questo periodo, e bisogna concederglielo. Vedrai che pian piano i lavori davvero importanti saranno eseguiti.
Da te, o, in vece tua, da due laboriose, gracchianti e guizzanti rane!
Ciao!