lunedì 28 febbraio 2011

I COLORI

Grazie a degli amici che amano girare l'Italia anni fa ho scoperto questo posto fuori dal mondo.
Magico!
Creato da mano umana.
E oggi in questa giornata grigia e piovviginosa quale modo migliore per riscaldare il cuore se
non  guardando queste immagini?
Via la cronaca, via la politica, via gli omicidi, via i successi, via il freddo e via il mal di testa.







Il posto è la piana di Castelluccio di Norcia, nel parco dei monti Sibillini, in Umbria.
E' il posto dove si coltivano le lenticchie.
I colori sono dati dal giallo delle lenticchie, il rosso dei papaveri, l'azzurro dei fiordalisi,
il viola della salvia e tanto altro.
Lo spettacolo merita di essere visto. La fioritura va da giugno a luglio.
le foto le ho prese da internet, basta digitare fioritura Castelluccio e si apre un mondo colorato.

venerdì 25 febbraio 2011

Dove andare

A volte con tanti posti da scegliere e poco tempo a disposizione non si riesce a decidere
dove andare.
Sto pensando a quelle domeniche di inizio estate, quando hai la frenesia di evadere
dal tuo quotidiano.
Senti nell’aria il richiamo della natura, la voglia di andare a cercare non sai cosa.
Il tuo giardino che pullula di vita, odori e colori in quel momento non ti basta.
Devi andare.
Ma dove?
Alzandosi molto presto si potrebbe andare a fare una camminata al mare ma già
ai primi soli ,come le lucertole, tutto “ il mondo “ va al mare.
Troppa gente!!
Voglio un posto intimo.
Un posto dove, se non ci fosse anima viva ,sarebbe splendido.
Allora una bella scarpinata sulle colline a cercare i fiori selvatici in mezzo ai prati abbandonati.
Ma come altri hanno avuto la stessa idea?
Ma tutti vanno dappertutto??
Un attimo di tregua non ce l’ha nessuno?
Intanto cammino e accarezzo un petalo, strofino una foglia di salvia per sentirne
il profumo, una ragnatela mi si impiglia nei capelli, un gatto mi si strofina alle gambe.
Sono rilassata.
Ma cosa sto andando a cercare!
Sono in paradiso e nemmeno me ne accorgo.






LA VOLONTA'

Ricordo che quando ero bambina mia madre allevava polli e conigli.
Lei era così orgogliosa dei suoi animali che crescevano sani e robusti.
Ricordo queste coniglie che partorivano 10/12 coniglietti pelosi.
Avevano queste grandi orecchie dall’interno rosa.
Poi raggiunto il peso il loro destino era segnato.
Coniglio cotto.
E mi piaceva!!!!
Non so quando ho iniziato ad associare quel pezzo di carne che stavo inforchettando con del pelo e delle lunghe orecchie rosa.
Il tarlo aveva iniziato la sua opera.
Il colpo di grazia arrivò quando sentì le urla del maiale che veniva sgozzato.
Non avevo mai collegato che quei ciccioli croccanti erano il  risultato di quelle urla.
Ho smesso di mangiare carne.
No non sono una vegetariana, ho semplicemente smesso di mangiare la carne.
Essere vegetariani è più  complesso ed impegnativo, ciò non toglie che nel momento che dico che non mangio carne sembro una marziana.
Ma allora cosa mangi? E ‘ la domanda ricorrente ! Solo insalata?
Io mangio  una volta o due all’anno il pesce .
 Non sono riuscita ancora a svicolare da questi impegni,anche se ricordo sempre la frase
che scrisse non ricordo chi “ che se i pesci avessero la voce, quando scaricano le reti
sulle barche da pesca risuonerebbero  urla di dolore “.
Ma la volontà cosa c’entra in questo discorso?
Quello che non riesco a capire di me stessa è il fatto che sono così intransigente nel non volere mangiare carne ma non altrettanto nel cercare di perdere il mio peso in eccesso  ( molto in eccesso).
Nella mia mente valgo forse meno dell’animale che dovrei mangiare?                                                 E’ chiaro che voglio più bene a loro che  a me stessa.
Ma che questa mancanza di volontà sia dovuta, come mi dice qualcuno, al fatto che non mangio carne?



venerdì 18 febbraio 2011

LIBRI

Durante l’estate dei miei quattordici anni feci da baby sitter al bimbo di una mia cugina.
Mia cugina abitava in città .
Io al lunedì mattina prendevo la corriera e mi spostavo da lei e tornavo a casa il sabato.
Per me che ero la “ sempliciotta “ fatta persona quell’estate fu tutta una rivelazione.
Per questo aiuto che le davo avevo il mio “argent de poche”.
E chiaramente una parte me la spendevo per la mia droga.
“ I romanzi di Liala” .
Un’ apoteosi, ufficiali a destra e a manca, gli Ulderico, le Desiree,le Dianora si sprecavano.
Un mondo fatto di sogni e di lieti fine.
Il mio animo di adolescente romantica si scioglieva in questo mare di sentimenti zuccherosi.
Per tanti anni ho tenuto questa collezione di romanzi stipata nella libreria dietro ad altri libri sopraggiunti successivamente, poi un bel giorno lo spazio ha continuato a ridursi ed ho deciso di liberarmene.
Liberarmene non significava buttarli nella carta per il riciclo.
Mai al mondo butterei un libro.
A chi potevo regalarli? Oramai Liala era passata di moda e nessuno più la leggeva.
Telefonai così al carcere della mia provincia chiedendo se c’era un reparto femminile che
poteva essere interessato a ricevere dei libri.
Il signore con cui parlai mi chiese di che genere  si trattava perché libri scolastici ne avevano in quantità ed a quelli non erano interessati.
Io ingenuamente dichiarai che si trattava di libri “ d’evasione”.
Meno male che il mio interlocutore era una persona spiritosa.
Lì sono finiti.
Non so se sono stati letti o sono rimasti dentro agli scatoloni con i quali li avevo portati.
Mi piace pensare che qualcuno li abbia sfogliati e per qualche attimo sia riuscito a liberarsi
dal disagio e dal dolore.



L' ONDA

Quando leggo gli altri blog (es:  Iris e libellule , estate incantata) mi scoraggio
un po’ davanti a tanta cultura.
Mi rendo conto di essere una grande ignorante.
Da giovane ero molto curiosa di conoscere, apprendere, sapere, discutere,
ora sembra che con gli anni una grossa ragnatela sia scesa sulla mia mente.
Una ragnatela che piano piano senza farsi vedere ostruisce e spegne gli interessi.
Mi rendo conto che questo è un discorso da depressa ed io lo sono, ma non solo.
Il fatto è che con il passare del tempo cambia la scala degli interessi.
Ho sempre amato leggere i libri per l’infanzia.
In casa mia non c’era la cultura della carta, le difficoltà economiche oscuravano
qualsiasi desiderio voluttuale. Ed i libri facevano parte di quei desideri.
Quando per la mia prima comunione ricevetti in regalo un libro di fiabe illustrato
mi misi a piangere, non ne avevo mai visti ed erano storie che non avevo mai ascoltato.
Biancaneve, Cenerentola, Pollicino…..che mondo!!!!
A distanza di anni questo amore non è stato ancora ostruito dalla ragnatela.
Ci sono dei libri per bambini che mi fanno ridere, mi fanno piangere, mi rallegrano gli occhi
con le loro meravigliose illustrazioni.
In certi libri le parole sono superflue. Tutto un mondo ti compare davanti solo con le immagini.
Uno di questi libri si intitola “ L’ Onda “ di Suzy Lee.



Dicono che diventando vecchi si ritorna bambini…….Che sia vero?