venerdì 22 aprile 2011

VERSO SERA

Trovo che l’ora legale sia un grande aiuto per chi come me
rientra dal lavoro verso le 18.30/19.00 ed ha a disposizione
ancora un paio di ore per lavorare in giardino.
Le serate sono tiepide, i fiori dell’acacia cominciano ad aprirsi,
l’aria si impregna di una leggera umidità.
Ieri sera mentre scarriolavo potature mi è arrivato improvvisamente
il profumo di erba tagliata ed ho iniziato a canticchiare…..

“”””””Non ti ho detto che i tuoi riccioli sono di seta
“””””””””””””””””””””””””che profumi di erba falciata
che non sono mai stato un poeta………….

Sono ore così struggenti che mi riempiono di sentimenti contrastanti:
energia , serenità , malinconia , stupore , stanchezza , amore .
In certi momenti mi siedo sull’erba… e stò lì qualche minuto a guardare.
Guardo la pianura in basso, qualche filo di fumo, le luci della città che
si accendono, la scia di un aereo nel cielo, il suono di un’ambulanza
lontana. I miei problemi sono accantonati. Mi godo l’attimo.
Sono fortunata.

lunedì 11 aprile 2011

DIARIO DI UNA DOMENICA

Sveglia ore 7,00
Apertura di tutte le finestre per fare entrare il sole
Fare bollire l’acqua per il te e nel frattempo dare da mangiare ai gatti
Colazione
Poi via all’aria aperta ad innaffiare le piante nei vasi, vasetti e vasoni
che con tutto il vento che ha tirato nella notte sono completamente a secco.
Poi via a raccogliere tutte le potature
Carriole su carriole, avanti ed indietro nel campo
Sole, caldo, molto caldo.
Entro in casa e mi spalmo la protezione solare sulla mia faccia già
rosso pomodoro.
Il cappello di paglia dove l’avrò messo! Eccolo!
Sorso d’acqua. Tolgo uno yogurt dal frigorifero per più tardi.
Ancora fuori, taglia, sminuzza, accantona i rami più grossi,
separa quelli più piccoli adatti per accendere la stufa.
E ancora avanti ed indietro.
Anche il cappello mi fa sudare.
Sento il campanile che suona dodici rintocchi.
Sarà orario vecchio o nuovo?
Ancora un paio di viaggi.
Cotta!
Rientro in casa. La mia sveglia segna le 14.00. Ora legale.
Mi faccio una doccia.
Ed ora cosa mi preparo per pranzo? Eccolo là lo yogurt!
Troppo stanca.
Accosto tutte le persiane e nella penombra mi fiondo sul letto.
Mi sveglierò all’imbrunire come i vampiri.
Detto e fatto.
Le energie mi tornano verso le 17.00.
Mangio un arancia con un troccolo di pane , croccantini ai gatti e fuori.
Nel campo armata di fiammiferi e forca accendo la mia catasta di rami.
Poi abbasso la carriola a mo’ di poltrona, mi ci siedo e guardo le
lingue di fuoco che salgono nel cielo.
Mi sento in vena di meditare.
E’ l’imbrunire, i pipistrelli volano alti sopra la mia testa.
Rimangono le ultime braci.
Vado a casa.
E’ finita la domenica


venerdì 8 aprile 2011

CONFLITTI

Se c’è una cosa che detesto è dover dipendere dagli altri.
Ma anche se mi impegno a cercare di essere indipendente ,
da sola non riesco a fare tutto.
E così per i lavori di potatura sulle piante grandi devo chiedere aiuto.
Questa mattina come manna dal cielo alle 7,00 ecco apparire il marito di mia cugina,
 pensionato sessantenne, pieno di energia.
Era venuto per potare quelle 5 piante di ulivo e accorciare i rami di qualche fico.
Tutto gratis.
Cosa potevo chiedere di più ? direte voi!
Mica potevo dirgli di non farlo, o mettere in dubbio le sue capacità e rovinare
così i rapporti con il parentado!
Così mesta mesta me ne sono andata al lavoro.
Ma se mi definisco ( anche gli altri lo pensano) una zitella eccentrica
e diffidente avrò pure le mie buone ragioni!
Tornata a casa sono andata velocemente a vedere il lavoro fatto.
Bene, gli ulivi erano stati potati e tutte le ramaglie erano in bella mostra
sotto alle piante ( così io domani anziché fare i lavori programmati
dovrò raccogliere tutte le potature prima che l’erba sia troppo alta e renda ancora
più difficile il lavoro),
pure le piante di fico erano state accorciate a modo, idem per i rami tagliati,
ma ciliegina sulla torta…ta.ta.ta……
vicino ad un fico c’erano una giallissima ginestra ed una spumeggiante spirea bianca
quasi pronta alla fioritura,
 ho detto C’ERANO
perché Edward manidiforbice aveva rasato a zero entrambe le piante.
Mi sarei messa a piangere.
Lo sò che è ridicolo quello che dico, arrabbiarsi per così poco.
Vorrei un robot che mi facesse i lavori guidato dalla mia mente.
Non l’hanno ancora inventato?

sigh!

martedì 5 aprile 2011

NON VOGLIO ESSERE DA MENO.............

Stavo pensando di fare un piccolo resoconto quando leggo “ Gli incontri ravvicinati”
di Vitamina.
Non vorrei essere da meno..........(ma questo sembra una brutta copia, pazienza,
mi butto )
Oggi mi apprestavo ad uscire di casa quando attraverso il vetro della porta ho
visto un ospite nell’aia.
Un’ upupa stava zampettando guardinga in mezzo all’erba.

                                    
Sono stata ad ammirarla pronta a fiondarmi fuori al minimo avvicinamento dei gatti.
Perché devo dirlo, i miei gatti mi fanno stare bene e male.
Ed in quel momento ero in tensione al pensiero che quei viziatoni potessero avvicinarsi
quatti quatti a quel delizioso uccello.
Solo poche mattine fa sulla porta di casa il mio gatto Tito gongolava sadicamente felice
nel fare saltellare un topino campagnolo.

Non sono riuscita ad andare a lavorare al pensiero di quella orribile tortura che si stava
perpetrando sullo stuoino di casa.
Ho preso paletta e scopino e distraendo il felino zac! ho prelevato il sorcetto e sono
andata a rilasciarlo un po’ distante da casa.
Al ritorno il Tito stava ancora cercando disperato la sua preda.
Mi sono dispiaciuta anche per lui.
Come  è difficile decidere da che parte stare.
D’altronde la maggiore parte degli animali che gironzolano attorno a casa mia sono
delle possibili vittime dei miei gatti.
Ogni tanto vedo qualche lucertolina con la coda mozza ed è già fortunata!

Per non parlare delle farfalle , delle api, dei bombi che volando bassi sui fiori sono facilmente
alla mercè dei balzi gattosi.

Chi se ne infischia è il riccio che imperterrito entra notte tempo attraverso la fessura che lascio nel
garage e si fionda nella ciotola dei croccantini.


Da cosa me ne accorgo? Il riccio è un po’ incontinente ed al mattino vedo le sue “ tracce” ben disseminate.
Un altro animale che si salva è il maestoso rospo.
Quando mi accorgo di lui trasalgo un attimo.
Devo dirlo:  è effettivamente bruttarello.
Si mimetizza così bene che sono impreparata alla sua vista.
Mi fa piacere vederlo, ma io vorrei avere le rane.
Quest’anno proverò ad importare nel mio lago/tinozza un po’ di acqua di stagno,
sperando che vi siano le loro uova.
Quanta vita sotto ai nostri occhi!!!

 P.S. tutte queste foto sono prese dalla rete