martedì 23 dicembre 2014

AUGURI

Auguro a tutti coloro che passano, o sono passati di qui, delle serene festività


lunedì 22 dicembre 2014

TARLI DI PENSIERI

Ci si avvicina al Natale con difficoltà.
Non so quale forze siano avverse, e non parlo di economia, politica..ecc,
parlo di energie, non so come altro definire questo susseguirsi di problemi
che arrivano su tante famiglie, a volte problemi così pesanti che schiacciano
le persone.
Io mi ritrovo a fare da spalla e, sebbene abbia spalle larghe e grosse , mi
sento spesso oppressa e impotente nel non poter aiutare in nessun altro
modo se non nell'ascolto.
Ho un amico al quale ieri si è incendiata la casa.
Tutto andato in fumo, con un lungo mutuo ancora da pagare, con un lavoro
spesso incerto ( giardiniere ), con una famiglia già piena di problemi di salute.
Dove trova la forza una persona per andare avanti?
Un'altra amica deve spendere soldi dall'avvocato e ci rimette in salute psicofisica
perchè le sorelle sono in disaccordo con lei a causa di un pezzo di terra.
Non c'è fratellanza,o in questo caso sorellanza, che tenga davanti al denaro.
Si finisce per perdere la famiglia pur di possedere dei beni materiali.
La badante di mia zia è sull' orlo dell' esaurimento nervoso perchè dice che vivere
24 ore su 24 ore con una persona anziana e ammalata ti toglie tutte le energie.
Chi deve convivere con famigliari che si ammalano di tumore, chi rimane
senza lavoro, chi subisce l'intrusione di ladri in casa, chi deve pagare tasse
per un podere dove ci si arriva solo volando tanto è fuori mano e inagibile.
Non è triste?
Ma cosa stiamo diventando?
Siamo ancora esseri umani? Abbiamo ancora un cervello da utilizzare, abbiamo
buoni esempi da seguire quali possono essere stati quelli dei nostri genitori,
ma quello di buono che ci hanno insegnato dove lo abbiamo relegato?
Certo il mare, nel quale galleggiamo a fatica, è sempre più torbido e freddo, ma
perchè questo stato di cose ha fatto chiudere ognuno nel suo bozzolo egoista?
Stiamo subendo veramente un grande condizionamento senza che ce ne vogliamo
rendere conto? Oppure l 'uomo è proprio questo, uomo con la u minuscola!
E non me ne vogliano le "invisibili" persone meravigliose, sono sempre troppo poche.



venerdì 19 dicembre 2014

UNO SPLENDIDO CONCERTO

Potrei fare un prologo inutile, sul perchè ed il percome, ma non vi tedio
e condivido con voi questa canzone ascoltata dal vivo in concerto
la settimana scorsa.
Fiorella Mannoia è una grande cantante, una splendida interprete
ed una bella donna.
A voi



martedì 2 dicembre 2014

ROSE D'AUTUNNO

Ieri, nonostante la pioggia e la nebbia  mi sono armata di macchina
fotografica e sono andata a curiosare nel mio giardino.
Tanti lavori sarebbero da fare ma con  tutta questa pioggia ora
bisogna stare fermi.
Facendo attenzione a non scivolare sono andata a trovare le ultime
rose in fiore. Con il cielo grigio e la nebbia che premeva, vedere
queste corolle colorate mi ha addolcito l'animo.






domenica 2 novembre 2014

DEDICATO

In questi giorni vado per cimiteri ad incontrare e salutare
chi ha già oltrepassato la soglia.
Passando da Rimini rendo omaggio a questo artista







mercoledì 15 ottobre 2014

ROBOT

Mi alzo alle 7.00
preparo il te
dò da mangiare ai gatti
faccio l'insulina alla Viola ( gatto )
mi lavo
mi vesto
faccio colazione
alle 8.00 sono al lavoro
alle 12.30 sono a casa
faccio un giro in giardino se non piove
scatto qualche foto ai miei fiori
dò da mangiare ai pesci
mi preparo il pranzo
lavo piatti e tegami
mi lavo i denti
alle 14.00 sono al lavoro
alle 18.15 esco dal lavoro
a volte vado a fare la spesa
altrimenti corro a casa
mi metto in tuta e infradito
fra un pò si ritorna all'ora solare e l'imbrunire avanza
ed all'aperto non posso fare più nulla
l'aria non è ancora frizzante per accendere la stufa a legna
decido cosa mangiare per cena
controllo la glicemia alla Viola
dò da mangiare ai gatti
ceno
rassetto un pò la cucina
faccio qualche telefonata
guardo se è passato il postino
mi faccio una doccia
scelgo un libro
me ne vado a letto.


giovedì 18 settembre 2014

GLI UCCELLI

Che le mie giornate non siano delle migliori lo dimostra il fatto che non ho voglia di parlare.
Certo è che i giorni sono tanti, quelli passati e quelli che arrivano, ma la mia parola è ancora
in stand by.
Forse è per questo che ho adorato questo libro.
Un libro per bambini?
Forse sì o forse no.
Pieno di colori vitali e parco di parole.
Splendido!
Lo consiglio.


Gli uccelli


Un giorno, un uomo parte con il suo camion rosso. È un signore come tanti, su un camion come tanti, in un posto come tanti, in un giorno che potrebbe sembrare come tanti, se non fosse che in fondo al suo camion trova qualcosa di inaspettato. È una cosa piccola, come lo sono tante altre cose. Una cosa da nulla. Un dettaglio. Lo si potrebbe anche non vedere, volendo. Ma l’uomo lo vede e la sua attenzione si trasforma in qualcosa di eccezionale, capace, all’improvviso, di cambiare la realtà, il mondo. Una storia meravigliosa sulla forza dell’empatia che ci unisce agli altri, sulla profonda intelligenza del bene, sull’importanza della responsabilità personale, sul significato più autentico dell’amore e della felicità.

mercoledì 3 settembre 2014

GRADINI




Gradini (Hermann Hesse)

Come ogni fior languisce e
giovinezza cede a vecchiaia,
anche la vita in tutti i gradi suoi fiorisce,
insieme ad ogni senno e virtù, né può durare eterna.
Quando la vita chiama, il cuore
sia pronto a partire ed a ricominciare,
per offrirsi sereno e valoroso ad altri, nuovi vincoli e legami.
Ogni inizio contiene una magia
che ci protegge e a vivere ci aiuta.
Dobbiamo attraversare spazi e spazi,
senza fermare in alcun d'essi il piede,
lo spirto universal non vuol legarci,
ma su di grado in grado sollevarci.
Appena ci avvezziamo ad una sede
rischiamo d'infiacchire nell'ignavia:
sol chi e' disposto a muoversi e partire
vince la consuetudine inceppante.
Forse il momento stesso della morte
ci farà andare incontro a nuovi spazi:
della vita il richiamo non ha fine....
Su, cuore mio, congedati e guarisci...

venerdì 27 giugno 2014

LETTURE ESTIVE

Ho appena terminato di leggere questo piccolo, delizioso libro.
Di sicuro adatto a giardinieri ma non solo.
Lo consiglio.


lunedì 23 giugno 2014

SOGNARE NON COSTA NULLA

Si può anche sognare di avere una rosa così vicino alla finestra.
Sognare non costa nulla e allora largo spazio ai sogni.


venerdì 18 aprile 2014

CIAO

Nonostante la latitanza dovuta a diversi fattori, non scrivo, ma appena posso vi leggo.
Ed ora così vicini a Pasqua non potevo mancare il mio appuntamento.
Se proprio non potete evitarlo, almeno ringraziate per il loro sacrificio.


Passate delle serene giornate pasquali. Ciao

venerdì 28 marzo 2014

MARZO

Marzo sta lasciando il posto ad aprile.
Il proverbio su marzo pazzerello si è avverato anche quest'anno.
I giorni si sono succeduti passando da temperature quasi estive ad
altre quasi invernali.
Il sole ha sconfitto per vari giorni la pioggia ma poi questa si è presa una
rivincita ed è tornata a bagnare la terra.
La natura ai primi tepori si è fatta coraggio ed ha iniziato a mettere in moto
tutta la flora. Gemme e ancora gemme, boccioli, chiusi, dischiusi, aperti.
Tenere foglioline sono apparse sui rami, le pratoline hanno invaso i prati,
il profumo delle viole è arrivato alle narici di chi ha iniziato a fare passeggiate
all'aria aperta.
Sole e pioggia, pioggia e sole. Sembra che nottetempo qualche aereo invisibile
abbia spruzzato vitamine sui campi, sul mio giardicampo!
L'erba è bellissima, verde, alta e sinuosa nel vento e ricopre indifferente ogni
fiore o pianta che osa ostacolare la sua crescita.
Gli uccelli sono impazziti d'amore, fischi, gorgoglii, gorgheggi, svolazzare
di piume,  voli sugli alberi più alti, voli trascinati dal vento, voli con il becco
pieno di erba per iniziare a costruire il nido.
E' un lavorio incessante.
E mentre i miei occhi osservano tutto ciò, la mia mente stende alacremente liste
di lavori da fare, la potatura è saltata, c'è da tosare l'erba per poter camminare
nei sentieri, togliere l'erba che soffoca le altre piante, scarriolare nel compost
o nel mucchio da bruciare le ramaglie della vigna e degli ulivi, mettere in terra
tante piante che sono ancora in vaso, rimettere in piedi gli archetti delle rose che
sono crollati e poi 1.000 altri lavori ancora.
Il mio corpo invece rimane fermo, in stand by, in attesa di non so quale risveglio.
Sono impaziente di fare e nello stesso tempo sono disinteressata a fare.
Il lumicino dell'entusiasmo è ai minimi storici.
Me ne sono accorta il fine settimana scorso a Riccione durante la fiera Giardini
d'Autore. Mi sono resa conto, guardando delle foto della fiera che un'amica ha
pubblicato su FB, che tante cose non le avevo nemmeno viste e non ero stata
nemmeno curiosa di andarle a vedere.
Nonostante tutto un acquisto l'ho fatto ed oggi che ha smesso di piovere sono
andata fuori a vederlo.
Più che vederlo l'ho sentito.
Ho sentito lo splash splash delle due rane che, come hanno sentito i miei passi, si
sono tuffate nel laghettino. Ebbene sì, mi sono comprata due rane.
Non tutto è perduto.


mercoledì 19 marzo 2014

TROPPO TARDI

"IF YOU DON'T DO
  WILD THINGS WHILE
  YOU'RE YOUNG,
YOU'LL HAVE
NOTHING TO SMILE
ABOUT  WHEN
YOU'RE OLD.

venerdì 28 febbraio 2014

LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA

Questa settimana, complice il compleanno di un'amica, sono stata a Bologna.
Erano tantissimi anni che non tornavo nel capoluogo romagnolo.
La camminata fatta dalla stazione verso Palazzo Fava, seguendo non la centrale
via Indipendenza ma la parallela e intima via Galliera, mi ha fatto apprezzare
nuovamente questa città con i suoi eleganti e antichi palazzi, il popolo di giovani
studenti che si incrociano, l'aperta cordialità dei bolognesi.
La meta era la mostra aperta a Palazzo Fava con un quadro " primadonna",
- La ragazza con l'orecchino di perla -  di Vermeer.
Sono rimasta affascinata da questo piccolo ritratto.
Dopo l'attraversamento di varie stanze  e la visione di altri quadri, si arriva
a lei.
L'aver lasciato un'enorme stanza con un meraviglioso soffitto a disposizione
di un unico quadro fa sì che l'attenzione sia concentrata solo su quello.
Quindi, vuoi il gioco di luci create ad effetto per rendere anonimo il contorno,
vuoi la fortuna di essere davanti ad una scolaresca lasciata nelle stanze precedenti,
fatto sta che sono rimasta incantata davanti a questo dipinto.
La dolcezza , la luminosità, l'assenza di orpelli che distraggono l'occhio ed  i pochi
colori fanno sì che il visitatore si immerga negli occhi di quella giovane donna.
Tutto il resto è scomparso, sarei rimasta lì per ore.
Ed è in quei momenti che ammiro l'enorme potenziale umano, le cose che siamo capaci
di creare, la bellezza che purtroppo non salverà il mondo ma di sicuro lo rende migliore.
Che dire, chi ne ha la possibilità approfitti dell' occasione e vada a vedere questa mostra.
Io ne porto ancora i benefici effetti.



martedì 4 febbraio 2014

LIBERTY

A Forlì, ai musei San Domenico, è stata da poco inaugurata una mostra che si chiama
" LIBERTY, UNO STILE PER L'ITALIA MODERNA"
Ci sono dei quadri che da soli valgono la visita.

Giovanni Segantini


Gaetano Previati


Il mio amato Giovanni Boldini con la sua signora in rosa


Max  Klinger



Il silenzio di Giorgio Kienerk

La mia scoperta di Domenico Baccarini e tanto, tanto altro.
Questo solo per stuzzicare la vostra curiosità e magari organizzare una visita.







domenica 19 gennaio 2014

RITORNO AL PASSATO 3






Ah! ah! ah! Ah!
Sono ancora nel passato, nei lontani anni 30.
E questa ragazza di bianco vestita è mia zia Virginia all'età di sedici anni..
Lei , in realtà, era la sorella di una mia zia acquisita.
Frequentando tutt'ora questa zia, arrivata alla bella età di 92 anni, succede che quando la
vado a trovare lei tira fuori tutte le sue foto e mi racconta la vita di tante persone che non
ho nemmeno mai conosciuto. Fra tutte queste foto c 'era anche questa della zia Virginia
che è stata ristampata e portata a nuova vita.
Per me è un foto meravigliosa e volevo condividerla con voi.

giovedì 16 gennaio 2014

L' ALBERO DI KAKI


Si staglia
sfolgorante
nel tramonto
l’albero di kaki,
e sembra un miraggio.

Appoggiata la scala
al ramo più basso
perdo il coraggio
di staccare
un frutto.

Assaggio,
non assaggio ….

Per un peccato di gola
infine
portiamo ancora il lutto.         




Un libro delizioso che ho appena scoperto, con una magnifica postfazione.

mercoledì 15 gennaio 2014

IL PASSATO NON PASSA MAI

Promessa mancata, torno a parlare del passato.
Per cercare di giustificarmi un pò vi dico che ho l'ascendente nel segno del cancro
( dicono di questo segno: Influenzato dai ricordi dell'infanzia, difficilmente si stacca 
dal passato e dalla famiglia di origine ).  Paf!  Radiografata!
In questi giorni, dopo la pubblicazione del post del Galletto, mi sono capitate due cose
che hanno fatto sì  che il passato tornasse per me ancora in primo piano.
La prima riguarda la morte di una signora di mia conoscenza dal carattere solare
e dalla straripante passione per i fiori.
Silvana era una persona con la quale mi sentivo affine.
Mi ha chiamata per tutta la vita Lauretta e sì che ci vedevamo spesso, ma lei
non si è mai corretta. 
Io le regalavo piante e lei mi faceva vedere le sue fioriture.
Anche lei abitava in campagna e davanti a casa sua aveva un grande cortile con la ghiaia.
Un anno distribuì in mezzo a questa ghiaia, manciate su manciate di semi di astraceli
( aster ). Quell'estate per trovare la porta di casa  bisognava attraversare un mare dai colori 
del lilla, del rosa,del bianco, una meraviglia!
Ogni anno a Pasqua mi chiamava perchè andassi a prendere l'uovo benedetto che aveva 
messo da parte per me e in quelle occasioni  mi raccontava di tutti i suoi nipoti, della vita
dei figli, dei vecchi ciclamini che continuavano a fiorire dopo anni e anni, dei suoi capelli
che non erano più dorati ma argentati, delle sue ginocchia che non volevano più obbedirle,
della difficile convivenza con la dialisi, ma poi mi guardava con quei suoi occhi blu e 
sorridendo mi diceva: "potevi essere la mia nuora!". Mi mancherà. Come tutti gli altri.
La seconda è legata ad un bambino che non ha mai conosciuto il suo babbo
perchè aveva solo un anno quando lui è morto ed oggi, episodi famigliari difficili,
l'hanno portato a rivivere questo dolore lontano più di sessanta anni.
Io, che soffro con lui e per lui, come posso fare a non pensare al passato?
Forse e dico forse, la prossima volta parlerò d' altro.

venerdì 10 gennaio 2014

IL GALLETTO



In questa foto sedevo orgogliosa sul Galletto della Moto Guzzi del mio babbo.
Lui lavorava al porto di Ravenna come facchino e tutte le mattine partiva verso
le 4  dal paese in collina e si faceva 60 e più km per andare tutti i giorni al lavoro
e altri 60 km per tornare a casa alla sera.
Caricava e scaricava in spalla sacchi di cemento dal mattino alla sera , poi riprendeva
il suo motore e se ne tornava a casa.
A casa c’era da fare altro lavoro nei campi fino a notte fonda.
I primi 4 anni della mia vita li ho trascorsi nel ravennate perché mentre mio
babbo faceva il pendolare, mia mamma era a servizio presso una famiglia
e aveva potuto tenermi con sè.
Mio fratello nel frattempo , andando a scuola, restava al paese con i nonni.
Ma nel fine settimana montava anche lui sul Galletto e veniva a trovare
la mamma e me.
Erano anni economicamente difficili ed i miei genitori lavoravano per
poter pagare la piccola casa che avevano acquistato.
( prima del Galletto mio babbo faceva la stessa strada in bicicletta
e nel fine settimana caricava mio fratello sul cannone e ci raggiungevano.)
Mio fratello ricorda che la sua vita a casa con i nonni è stata pesante.
I soldi praticamente non c’erano, mio nonno andava a vendere il latte
dell’unica mucca che avevano, mentre mia nonna vendeva le uova delle galline
per poter comprare la farina.
Penso che su di lui abbia pesato anche la lontananza dai genitori, dalla mamma
in special modo.
La famiglia per la quale lavorava mia mamma era composta solo da giovani
uomini, 3 o 4 fratelli ( non ricordo bene ) tutti attorno ai 20 anni che avevano
perso diversi anni prima la mamma e poi era morto anche il loro padre, suicida.
Erano giovani soli e mia mamma di 15/20 anni più grande, era per loro la sorella
o la madre che non avevano più.
Io sono cresciuta come un giocattolo un po’ scomodo in quella famiglia.
Non ho  avuto rapporti con bambini della mia età se non quando, tornati al paese,
sono andata all’asilo, avevo 5 anni ed ero una disadattata.
Non riuscivo a relazionarmi, me ne stavo per conto mio, mordevo e graffiavo.
Una insicurezza che mi è stata compagna ( e forse lo è ancora ).
E' la mia vita.
Che noia direte voi ! sempre a parlare di passato. 
La prossima volta cercherò di parlare del presente.