mercoledì 18 novembre 2015

ASPETTA

Una mamma esce di casa con il suo bambino. 
Ha tante cose da fare e attraversa di fretta tutta la città per prendere il treno. Ma il suo bimbo dice: “Aspetta!”. 
C’è un bassotto da accarezzare, una farfalla che vola via, la pioggia che scende sul viso: lungo la strada si possono fare incontri molto speciali, basta sapersi fermare. 
E aspettare. 
La leggerezza poetica del tratto e delle parole di Antoinette Portis raccontano l’importanza del sapersi soffermare davanti alle cose veramente importanti della vita, e a non avere fretta.


E' un libro per bambini, ma forse lo è di più per le mamme.
Avere la capacità di non farsi schiavizzare dai ritmi veloci
che la società attuale ci impone e sapersi fermare per poter
cogliere preziosi istanti che non si ripeteranno.

lunedì 9 novembre 2015

LEO E ALBERTINA

Leo è un maialino felice che un giorno si innamora di Albertina, una gallina dalle piume azzurre come il cielo. 
Albertina però non lo degna di uno sguardo. 
Disperato Leo decide di chiedere consiglio ai suoi amici. 
Potrebbe danzare gli suggerisce il coniglio, oppure farsi bello e mostrare la sua forza gli dicono il tacchino e il toro. 
Potrebbe stupirla facendo un fantastico tuffo nello stagno gli suggerisce l’anatra. 
Leo le prova tutte ma a nulla servono i suoi sforzi; Albertina continua a ignorarlo, fino a quando…


Un'illustratrice troppo brava rende Leo adorabile e Albertina un pò
smorfiosetta.
Troppo simpatico.
Per bambini e.......bambini cresciuti.

giovedì 5 novembre 2015

UN RICORDO

Questo è il ricordo di una ragazza alla quale,  
un giorno di 20 anni fa,
un treno  le è andato contro
o forse lei è andata incontro ad un treno.

Un animo sensibile, forse troppo, 
non l'ha difesa di fronte ai dispiaceri della vita.

Con il suo sorriso poteva arrivare ovunque, ma il sorriso non protegge.

Oggi sento sua mamma che ancora la piange e che mi dice:  
"Sai cosa mi ha detto la Catia? 
Che devo portare pazienza, il tempo per incontrarci si avvicina ".

E' andata da una sensitiva.

Io non so qual' è il confine fra la realtà, l'irrealtà o la disonestà, ma quelle
erano le parole che lei voleva sentire.

Ciao cugina dal dolce sorriso, voglio credere anch'io che ci rincontreremo.