martedì 31 dicembre 2013

VI AUGURO TEMPO

Non ti Auguro un Dono qualsiasi
ti auguro soltanto quello che i più non hanno
Ti Auguro Tempo, per divertirti e per ridere
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa
Ti Auguro Tempo, per il tuo Fare e per il tuo Pensare
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri
Ti Auguro Tempo, non per affrettarti e correre
ma  tempo per essere contento
Ti Auguro Tempo, Non Soltanto per Trascorrerlo
ti auguro tempo perchè te ne resti
tempo per stupirti e per fidarti
e non soltanto per guardarlo all’orologio
Ti Auguro tempo per Toccare le Stelle
e tempo per crescere, per maturare
Ti Auguro Tempo per Sperare
nuovamente e per amare
non ha più senso rimandare
Ti Auguro Tempo per trovare te stesso
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come dono
Ti Auguro Tempo anche per perdonare
Ti Auguro Tempo
tempo per la vita.

Auguro a tutti un nuovo anno pieno 
di splendide emozioni e desideri realizzati.

Scusatemi se non passo personalmente alle vostre porte a farvi gli auguri,
sappiate però che siete nel mio cuore.

domenica 22 dicembre 2013

NATALE DI IERI E NATALE DI OGGI

Il mio Natale 50 anni fa era improntato alla tradizione.
La tradizione contadina dei miei genitori, con poca cultura e ancora meno soldi.
Il giorno della vigilia di Natale era dedicato alla preparazione di un pasto senza carni.
A casa mia di rito si mangiava il riso in brodo con il cece che era stato messo a mollo
la sera prima e come secondo del baccalà al forno.
Se penso a quello che costa oggi il baccalà (  mi dicono che costa abbastanza )
mi viene da pensare che 50 anni fa fosse considerato un pesce per poveri visto
che si trovava sulla mia tavola.
Nella stessa giornata si preparavano i cappelletti da cuocere nel brodo il giorno di Natale.
La mia mamma li contava,  tutti i piatti dovevano avere lo stesso numero di cappelletti,
erano 10 o 12 a testa , dipendeva dalla grandezza con cui erano stati chiusi.
Perchè la chiusura dei cappelletti era un'arte. Più erano piccoli e più erano perfetti.
Io ero quella che rompeva sempre la sfoglia durante la chiusura, per mia mamma
ero negata ( parole profetiche, ma hanno anche inibito la mia passione per la cucina ).
Mio nonno era contrario a quelle minuterie, lui diceva che un cappelletto gli doveva
riempire la bocca.
Non ricordo ci fossero dolci a fine pasto, il panettone è arrivato molto più tardi.
Ricordo una marca di nome Pineta.
In un angolo della cucina c'era un bidone di latta, pieno di terra di campo, nel quale
era stato infilato un ramo di cipresso che mio babbo aveva divelto da una delle piante
che fiancheggiavano la strada che portava al paese
Era il mio albero di Natale con il suo profumo di resina.
Ai rami erano state appese delle noci, delle monete color oro di cioccolato, delle
deliziose bamboline di zucchero.
Che bel ricordo, e quanto amore da parte dei miei genitori, persone poco loquaci,
soprattutto mio babbo, che però avevano il pensiero di fare un albero di Natale.
Grazie.
In questi ultimi anni il giorno di Natale lo trascorro da sola.
E ' una mia scelta.
Mi ritrovo che corro fino alla sera della vigilia per andare a portare auguri a destra e
a manca ed allora il 25 dicembre voglio essere libera.
Libera di pensare, di ricordare, di pregare, di meditare, di mangiare quello che mi va
senza dover rispettare nessuna ricca tradizione culinaria, di accendere la mia stufa,
di accendere le mie candele e niente altro. Niente televisione, niente radio,
solo io ed i miei gatti.
E allora Buon Natale a tutti voi amici vicini e lontani, che possiate trascorrere
queste giornate di festa come più vi piace., quello che vi auguro è che stiate bene e
siate sereni.



mercoledì 18 dicembre 2013

EVVIVA

Evviva, finalmente è successo.
Cosa?  mi chiederete.
Ma come, non stavate aspettando ansiosi l'evento?


                                                    foto fatte oggi, 18 dicembre 2013 , alle ore 13.00 

Voglio interpretare questa fioritura fuori stagione con un pensiero positivo:
nonostante tutte le peggiori cose che stanno accadendo su questo pianeta,
alla fine noi non ci saremo più, ma la natura in qualsiasi forma trionferà.




domenica 15 dicembre 2013

NEBBIA

Nonostante tutti i disagi che crea, sa rendere misteriosi ed affascinanti
i paesaggi che circonda


giovedì 12 dicembre 2013

REGALARE PAROLE, REGALARE FUTURO

La mia passione per la carta stampata, in particolare modo per i libri,

in particolare per i libri per ragazzi, mi fà condividere con voi questo post:

http://topipittori.blogspot.it/2013/12/regalare-parole-regalare-futuro.html

Regalare parole, regalare futuro

Il 13 dicembre 2012, pensando a un invito natalizio a regalare libri ai bambini (e non solo i nostri), ci venne  l'idea delle 20 buone ragioni per regalare un libro a un bambinoIl post ebbe enorme successo, migliaia di visite e grande aprezzamento.
Al punto che, valutandone il riscontro imprevisto, decidemmo che, a partire da quel testo, in occasione della Fiera di Bologna avremmo realizzato una serie di cartoline. Affidammo la grafica del progetto a Giulia Sagramola, che rese quelle parole una vera e propria festa per gli occhi.
Oggi, a quasi un anno di distanza, vi proponiamo tutte e 20 (più una copertina) le Buone ragioni nella versione di Giulia. Lo facciamo per due ragioni. La prima è che stasera, dalle 16 alle 19, a Parma, presso l’ex IAT di via Melloni 1/A, nell'ambito dell'iniziativa I racconti di Natale, insieme a Monica Monachesi terrò un laboratorio su questo tema, durante il quale rifletteremo insieme ai bambini sui libri e sulle buone ragioni per leggere, invitandoli a trovare, scrivere e disegnare almeno 20 buone ragioni per regalare un libro a un adulto. Ne approfitto per ricordare che I Racconti di Natale, è un progetto di Istituzione Biblioteche Parma per festeggiare le feste tra le pagine dei libri. Gli incontri con autori, illustratori, narratori, si terranno dal 10 dicembre al 6 gennaio. Quiscaricate il programma.


La seconda ragione è questa: in un articolo uscito qualche giorno su dDonna di Repubblicasi legge che indagini recenti indicano che, sotto i due anni, un bambino nato in una famiglia povera sente ogni giorno in media 670 parole a lui dirette. Un bambino nato in una famiglia benestante, invece, ne sente fino a 12 mila. Questo risultato evidenzia una forte correlazione fra la recettività del vocabolario dei più piccoli e le capacità di lettura dei ragazzini, perché chi sente più parole è in grado di capire più velocemente, accumula un vocabolario più ampio e farà meno fatica a imparare a leggere e a scrivere.


C'è bisogno di dire altro? Regalate parole ai bambini, e non solo ai vostri o a quelli che avete vicini, ma a tutti. Regalatele dove le parole amano abitare, come nelle scuole e nelle biblioteche, ma anche dove sono poco
 di casa, e non abbiate timore a farlo, magari pensando che prima viene il necessario e poi il superfluo, ascrivendo le parole a quest'ultimo ambito. Non è così: pensate a Jella Lepman e alla sua colossale, lungimirante impresa. Regalate le parole sotto forma di libri, sì, ma anche di letture, riflessioni, pensieri, conversazioni, storie. Regalare parole significa regalare futuro, non solo ai bambini, ma a tutti, anche a noi stessi.


venerdì 6 dicembre 2013

SISSI

Ci si può sentire in colpa , avere dei rimorsi o dei rimpianti nei confronti di un gatto?
Sì, è possibile.
O almeno per me lo è.
Perchè la mia gattina Sissi è morta di vecchiaia ma io non avevo capito fino a che punto
fosse vicina al passaggio finale.
Perchè mi faccio prendere da tante cose "inutili", e penso a quello che devo fare, mi scrivo
anche liste a non finire per programmare il mio tempo e poi.........poi finisce che non "vedo"
le persone ,gli animali o le cose che mi sono vicini.
Alla Sissi dedico questo ricordo a memoria del suo lungo passaggio nella mia vita.

lunedì 2 dicembre 2013

DIARIO DI UN FIORE

Oggi è il 2 dicembre o no?
Sono un pò confuso.
Adesso è un pò freddo, ma no vedo là un raggio di sole che sta arrivando!
Forse è meglio aprire i petali e non pensarci più!