Oggi
è il 7 marzo 2017, martedì.
Ieri
notte il cielo ha buttato giù un pò di pioggia condita con raffiche di vento,
l'aria questa mattina
alle 7.00 era molto frizzantina ed io ho ritirato fuori
la sciarpa da
riavvolgere attorno alla gola.
Quando
sono tornata a casa dal lavoro nella pausa pranzo, il sole troneggiava
nel
cielo, ed ancora prima di tirare fuori le chiavi di casa, mi sono inoltrata nel
mio giunglardino per vedere dove il vento aveva portato le ramaglie secche
tagliate
nei giorni scorsi.
Erano
ancora lì, nessun folletto volenteroso le aveva ammucchiate nel campo.
Mi
guardo attorno con occhi a tratti meravigliati ma ancora di più a tratti
sconfortati.
La
meraviglia sta nel vedere che la primavera avanza a passi da gigante,
tutto è
in movimento, i
pesci del laghetto, due rossi, due bianchi e gialli ed
uno nero, vengono a
galla boccheggiando alla ricerca
del mangime che porto
loro; api e bombi svolazzano pieni di energia attorno ai fiori
della
lonicera
fragrantissima, sugli ellebori, snobbano i narcisi ma amano il giallo
del
favagello, scompaiono fra il verde ed il nero delle vedovelle ( hermodactylus
tuberosa ), c'è
un gran fischiare, cinguettare, starnazzare di uccelli,
sto mettendo sempre
meno semi nella loro mangiatoria ed un po mi dispiace
perdermi le loro visite,
il pettirosso non si vede più, sono rimasti i passerotti e
le cincie bige che
si dondolano circospette sui rami secchi della rosa Paul's
Himalayan musk prima
di avventurarsi a prendere il cibo.
I
narcisi stanno aprendo tutti i loro boccioli, quelli già aperti sono stesi a
terra dalla pioggia della notte.
Gli
ellebori, fiori da me snobbati fino ad un paio di anni fa, stanno prendendosi
la loro rivincita e
sfoggiano al meglio le loro corolle anche se è una pianta
un po bastarda visto che la maggior parte delle varietà porta fiori a testa china
e per fotografarli
devi reggerli con le mani o sdraiarti a terra e guardarli
da sotto in su.
Questo
coglie il mio occhio meravigliato che, se allarga la sua visione, vede in
lontananza i campi degli albicocchi in fiore e il rosato dei peschi che
iniziano
anche loro a fiorire.
Ma
se accorcio le distanze ecco che arriva lo sconforto, tutto deve essere ancora
potato!
Prima
di tutto le rose che hanno ancora addosso le bacche , con rami che si
allungano a dismisura, con
i poveri archi di sostegno crollati sotto al peso di
piante cannibali delle
quali avevo ignorato la
tenacia e la robustezza, hanno già
dei germogli lunghi e vigorosi, come faccio
a potarli ma soprattutto quando ci
riuscirò, avendo a disposizione solo i fine
settimana?
E
che dire dei rovi che crescono ovunque, radicando in ogni dove a velocità
supersonica?
E
l'ortica? Tappeti che si allargano in mezzo alle piante di rosa, con le loro
tenere foglie verde acceso, dove per accedere devi avere guanti da muratore
fino ai gomiti, stivali nei piedi e non un lembo di pelle alla sua portata.
E
il muschio? bellissimo! Ma sotto ci sono gallerie che corrono per metri e
metri,
scavate da arvicole ? dove la terra, la mia è argilla, è pronta per
essere lavorata
da un ceramista tanto è collosa.
E
che dire delle decine e decine ed ancora decine di piccole piante di alloro che
nascono in ogni dove, il destino delle
quali sto ancora escogitando?
Non
parliamo del ligustro con i suoi migliaia di semi sparsi ovunque e pensare
che sono così graziosi quei grappoli di palline nere appese alla pianta!
Devo
potare anche le buddleie, fuori tempo massimo da parecchi mesi, visto
che sarebbero da potare dopo la loro fioritura, e che dire di tutte le piante
ancora in vaso che devo mettere nella terra?
Come
se non bastasse sento addosso lo sfregolio da acquisti compulsivi, come
non
salvare da morte certa
quei vasetti di anemoni ormai sfioriti visti al
supermercato?
E
di sicuro non potevo lasciare là l'edgeworthia chrysantha a quel prezzo così
basso!
Carina
anche la ciotola/ abbeveratorio di sasso con uccellino incorporato, ed i
sacchi
di terriccio mi
hanno riempito la macchina per un paio di giorni
(a causa del mal di schiena
non sono riuscita a scaricarli subito).
Non
è facile nemmeno chiedere aiuto perchè, oltre al costo , chi viene non legge
i
miei pensieri ed ha una testa con idee tutte sue, per cui ho un bel da fare a
mettere la cordella arancione per delimitare le zone da non toccare, mai una
volta
che venga rispettato il divieto!
Io
che amo il mio giunglardino, amo la confusione creata da piante spontanee
nate dove pareva a loro, da potature mancate che lasciano lunghi rami
di boccioli penzolanti, da abbinamenti di colori cazzuti
, non riesco ad essere
in sintonia con chi mi vuole regimentare il tutto, creando bei camminamenti
puliti, piante ridimensionate, senza una margherita che occhieggi curiosa.
Ah,
ogni primavera che arriva mi coglie sempre più impreparata a mantenere
vivo
questo mio sogno di
giardino.
Oggi
ho ancora mal di schiena! E la punteggiatura non è il mio forte :-(