lunedì 28 marzo 2011

DOPO IL PIACERE IL ……..PIANTARE

Finalmente questo fine settimana ho potuto mettere mano agli acquisti fatti
alla fiera giardinicola di Riccione.
Come al solito, l’esperienza in questi casi non conta nulla, mi sono fatta
un po’ prendere dalla frenesia del possedere dimenticando che poi la maggior
parte di quello che compro significa lavoro aggiuntivo.
Ora prima di raccontarvi cosa mi sono portata a casa, voglio spiegarvi la mia idea di giardino.
Ho avuto la fortuna di nascere in campagna, in una famiglia di contadini.
Anziché avere il rigetto per la terra ( come è successo a mio fratello) io
ho allungato le mie radici nel suo profondo ventre.
Sono fedele  a questo amore da tutta la mia vita.
Quindi quello che io chiamo “ il mio giardino” in realtà non è altro che terra.
Terra con alberi, arbusti, fiori, funghi, muschi e sassi.
Con gli anni la mia cultura di aspirante giardiniera è passata dalla ricerca di piante
un po’ sfiziose ed esotiche al ritorno alle miei origini.
Al dare alla mia terra quello che la mia terra aveva avuto.
Non ho più vasi e vasetti di piante succulente, non ho più i miei meravigliosi limoni,
non ho più piante per cui fare la serra in inverno ( troppo faticoso il montaggio).
Lascio che le stagioni facciano il loro lavoro e che ci sia una qualche selezione naturale.
Dopo la grande passione per le rose e le peonie che ancora mi accompagna
ho ampliato la mia ricerca per quelle piante quasi invisibili.
Di sicuro lo sono se paragonate ad un fiore di peonia.
Da diversi anni sono tornata a riscoprire le piante spontanee.
Ed ecco i miei acquisti:

primula vulgaris
                                                                    hepatica nobilis

erythronium dens canis
anemone blanda
peucedanum officinale
peonia mlokosewitschii
hemerocallis citrina( fiorisce di notte )
hemerocallis hyperion ( fiorisce di giorno )


viola del pensiero
Fatto, tutto collocato.
Mi sono comprata anche un libellula in ferro di Arrosoir et Persil.
( E' per la zona laghetto, in attesa, se non si spaventano, di quelle vere )
Forse si è capito, ma il mio giardino è molto ingarbugliato.
Non seguo schemi, non seguo logica. Adotto solo la regola del sole e dell'ombra,
del più basso e del più alto. A volte neanche gli abbinamenti di colore, tanto la natura
è l'unica che sà abbinare i rossi con i rosa.
Non rispetto neanche le distanze fra un fiore e l'altro.Soprattutto perchè spesso non ricordo
che, nonostante canne e cannette, in quello stesso posto sotto ci sono dei bulbi ancora dormienti.
Il grande e colorato caos.
Stato mentale confusionale.............
Non è un caso se mi sono comprata anche un libro che si intitola " L' evoluzione di Calpurnia",
quando sono stata a casa ho visto che è una lettura consigliata dai 6/10 anni.

mercoledì 23 marzo 2011

OGGI E' MERCOLEDI'

Oggi  è mercoledì.
23 marzo 2011
Oggi è il mio compleanno.
Sono nata nel lontano millennio passato.
23 marzo 1957
Oggi ho la bella età di 54 anni.
Sono nata sotto il segno dell’ariete, due giorni dopo l’equinozio di primavera.
Non mi fermo a fare rendiconti , a cosa possono servire?
Non mi fermo a riflettere, forse mi verrebbe un po’ di malinconia o forse no.
Non faccio niente.
Non ho mete da raggiungere
non ho nipoti da coccolare.
Lascio che il tempo passi.
Semplicemente.
Che scorra sui miei pensieri sempre più lenti,
sul mio corpo sempre meno agile,
sui miei capelli sempre più bianchi.
Il giorno è ormai finito.
Domani è un altro giorno ( disse l’ eroina )…………….
Avrò un roseto da….annusare.

venerdì 11 marzo 2011

PROGRAMMI


Finalmente comincio a muovermi.
Ora so dove andare.
Inizia il periodo delle fiere giardinicole, la mia passione.
Mi piace andare a vedere le nuove piante, gli allestimenti, le idee e soprattutto le persone.
Io che detesto andare al mercato, perché c’è sempre troppa gente, non si riesce a
guardare con calma le bancarelle, non si può prendere in mano un oggetto cercando
di valutare se merita la spesa che alle tue spalle c’è già qualcuno che ti incalza” allora lo
prende o non lo prende ?”,è pieno di capannelli di donne che cianciano a profusione, 
di famigliole con i passeggini che intralciano il passaggio, un incubo!!
Ed io cosa faccio?
Giro in lungo ed in largo le mostre di piante.
Mi organizzo per arrivare presto, prima che arrivino le orde di gente che vuole solo
passare il tempo .
Voglio gustarmi con calma le novità, le rarità, poter  scegliere senza nessuno che mi
soffi sul collo.
Rivedere e salutare i vivaisti.
Con alcuni di loro ho stretto un bel rapporto  ( non so se dipende dagli acquisti fatti).
Passo da uno stand all’altro come un’ ape impazzita.
Guardo, scruto, chiedo, discuto, decido, non decido,ci penso e ci ripenso, passo oltre,
torno sui miei passi, mi serve? non mi serve? so già dove metterla? o finirà assieme
a tutte le altre piante ancora in attesa di collocazione? Ma se non la ritrovo più ?
Dietrofront!  ma  già qualcuno più deciso di me ha comprato quella favolosa piantina.
Che disdetta!
Mai avere troppi ripensamenti. Comprare subito!
Che droga, che bailamme.
Rose, ortensie, viole, orchidee, piante grasse, arbusti profumati, alberi da frutto,
casette per uccelli, cappelli adorni di fiori, caramelle colorate, tovaglie della nonna,
libri su libri, dal concime alle fate dei fiori, uccelli di latta, sete svolazzanti,
ninfee giganti, limoni dorati, rampicanti attorcigliati., riviste patinate.
Carriole piene di piante ondeggianti, abbracci e cicalecci.
Denaro che passa da una mano all’altra.
Sorrisi soddisfatti da entrambe le parti.
In tutto questo contesto una cosa non deve assolutamente mancare: IL SOLE!!
Cielo sono stanca solo a parlarne.
Ma non posso rinunciare.
Cercherò di essere oculata nelle spese, di non farmi prendere la mano,
perché quando si è lì ci si dimentica che poi tanto lavoro ti aspetta a casa.
Devo ancora potare le rose, pulire le aiuole, seminare le annuali, bruciare le sterpaglie,
fare il sentiero di mattoni, terrazzare il terreno troppo in pendenza, e concimare?
Non ce la posso fare.
Ma sabato prossimo non posso mancare……..

ho già ordinato una peonia.............

mercoledì 9 marzo 2011

DOPO LA NEVE

Dalla finestra del mio posto di lavoro vedo la strada.
E’ una strada alberata su entrambi i lati.
Percorrerla d’estate significa fare centinaia di metri sotto un arco di rami e foglie che si
 ricongiungono da una parte all’altra della strada.
Un tunnel verde dove i raggi del sole cercano di passare tra il fitto fogliame.
Chi ha la fortuna di andare a fare camminate trova in questa strada una piacevole ombra.
Non so che piante sono, avranno circa una ventina d’anni. Sono cresciute velocemente.
Attraverso il loro colore vedo l’avvicendarsi delle stagioni.
In estate è un tripudio di verdi, poi si passa piano piano al marrone ed infine cadono tutte le foglie.
In inverno si vedono sagome di rami scheletrici proiettati verso il cielo o incrociati ed abbracciati
gli uni con gli altri.
Sulle punte più alte vi sono rari nidi di uccelli. Forse sono quelli  delle gazze ladre.
Con le loro livree bianche e nere sorvolano il cielo.
La neve pesante che è caduta la scorsa settimana ha spezzato, tranciato, mutilato,
decapitato tutti questi alberi.
Rami dal diametro di 15,20, 25 cm. e oltre sono crollati in mezzo alla strada oppure penzolavano
 tristi con ancora un lembo di corteccia attaccata al tronco.
Un’ apocalisse.
Poi la neve piano piano ha cominciato a sciogliersi ed allora come api industriose ecco apparire uomini attrezzati con forbici, forbicioni, motoseghe. Tutti a tagliare, ridurre e accatastare legna.
E via a caricare furgoni, cassoni, auto. Ognuno si porta a casa il suo gruzzolo.
Come avrei voluto esserci anch’io, essere in grado di portarmi a casa la legna da fare stagionare
per la mia stufa.




Questa è l’altra faccia della medaglia. Il lato positivo dopo il disastro.

venerdì 4 marzo 2011

LA NEVE DI MARZO

Mi sono svegliata per il “ silenzio “.
Non sentivo passare una macchina, non sentivo i gatti miagolare affamati, non sentivo
 le campane della chiesa.
Ma la luce filtrava dalle imposte accostate.
Ho guardato la sveglia.
 Le 7,00.
Cosa è successo? Mi ero addormentata con la pioggia!
Apro le imposte e …..meravigliosa e terribile magia. La neve.


Il meteo su internet aveva dato neve, ma non pensavo a così TANTA  neve!
40 o forse 50, in certi punti anche più di 60 cm. di coltre bianca.
Ma dove è finito il tempo di quando Battisti cantava “ i giardini di marzo si vestono di nuovi colori…”
Se non riusciamo a fermarci c’è qualcuno o qualcosa che ci ‘ aiuta ‘  a farlo.
E’ bello essere immersi in questo gelido candore.
Mi riporta ad una dimensione di piccolo essere sperduto in questo grande universo.
Mi fa sentire dentro un bozzolo in attesa di nascere a nuova vita.
Mi fa sentire a pezzi dopo che ho spalato e spalato e spalato senza vedere alcun risultato.

Mi fa soffrire quando ho visto alberi spezzati, mutilati, tranciati, divelti dal peso della neve.
Mi fa piangere il pensiero di chi ha in casa delle urgenze e non ha luce e telefono collegati.
Mi fa rabbia vedere come ci siamo tutti rammolliti e siamo tutti al servizio del “dio denaro “
Nessuno più fa niente per niente. Ognuno chiuso nel suo guscio a difendere il suo piccolo mondo.
Ma dov’è finita la solidarietà, la fratellanza. Siamo tutti intrappolati in questo vile ingranaggio che non ci dà il tempo di vedere più in là del nostro naso?
Che triste vedere le magie che svaniscono…