giovedì 31 ottobre 2013

LAVORI GIARDINICOLI

Che belle queste ultime giornate!
Una vera estate di S. Martino.
Se non fosse per la presenza di quelle odiose zanzare, stare all'aperto
è una vera pacchia.
Ieri non sono andata a lavorare ed ho avuto così il tempo per dedicarmi
al giunglardino.
Mamma mia quanti lavori ci sarebbero da fare! Quanto vorrei avere più tempo
a disposizione per cercare di mettermi un pò in pari con tutti gli arretrati!
Sto parlando solo di lavori inerenti al giardino e non alla casa che quella merita
un volume a parte.
Mentre la settimana scorsa la nebbia bagnava tutto ed io  non riuscivo a lavorare
all'aperto, ieri era la giornata perfetta.
Per quanto concerne la mia organizzazione lavorativa devo dire che è parecchio
dispersiva; inizio con una chiara idea in testa tipo " tagliare l'erba dove devo fare delle
buche per interrare le piante in vaso" poi strada facendo mi ritrovo a portare altre
tavelle per il sentierino del laghettino e quando sono lì penso che i topinambur sono
in mezzo al sentiero e allora vado a prendere la vanga per togliere i tuberi dal terreno
ma mentre vado a prendere la vanga, dei rami di rose mi sbattono in faccia e allora
prendo  le cesoie e li taglio, a quel punto li metto nella carriola per portarli nel
campo dove ho accumulato le potature e passo vicino all'aiuola delle ortensie,
che sono tutte in vaso, tranne due piantine rachitiche e sofferenti che chiedono di essere
spostate al più  presto, allora fermo la carriola e vado finalmente a prendere la vanga e
a quel punto sono indecisa, tolgo prima i topinambur o le ortensie?
Porto nel campo la carriola con le potature o taglio l'erba per fare le buche?
A questo punto vi dico cosa ho fatto:
- Ho tolto dalla terra i topinambur e li ho ripiantati sparsi in una scarpata con la
speranza che possano moltiplicarsi.
- Ho tolto le due ortensie e le ho messe in un vaso con il terriccio acido.
- Ho tagliato parecchia erba, ho fatto ?? buche ed ho piantato un parte delle rose
che ho ancora in vaso da anni ( sigh!)con le quali ho iniziato una sorta di nuovo
sentiero.
 Ho interrato 2 Jubilee Celebration , 1 Summer Song, 1 Accademia, 1 Pierre de Ronsard,
1 Rinascimento, 1 Souvenir de M.me Leonie Viennot, 1 Ombre Parfaite, 1 Paul Neyron
1 Incomparable, 1 Rosa foetida persiana, 2 rose delle quali non ricordo il nome,
vicino a queste rose ho poi messo vari vasetti di piante che avevo riprodotto da me, tipo
gaura, mente, aster.......
Vicino al laghettino,   cercando di proseguire la linea di piante a fiore bianco della zona,
ho interrato una buddleia di colore bianco, 1 peonia Festiva Maxima, e...........
restando coerente con la scelta del " bianco ", 1 osmanthus a fiori arancioni!!
Il fatto è che volevo piantare l'osmanthus un pò distante da casa perchè il suo profumo è
meraviglioso ma moooolto intenso e nello stesso tempo non volevo che fosse lontanissimo
e così è finito in mezzo agli arbusti bianchi.
Ad un certo punto ho realizzato che stavo trascinando le gambe come una sonnambula
e che ero stanchissima, e, come mi succede in questi casi, nel momento che arriva la
consapevolezza del lavoro svolto mi sgonfio come un palloncino e sono da rottamare.
Sarò sincera, il mio sonno è stato di piombo.
Naturalmente non ho foto da mostrare, vi farò vedere poi le fioriture primaverili.



mercoledì 30 ottobre 2013

RICORDI DI VIAGGIO

Un settembre di moltissimi anni fa feci una vacanza in Spagna, in particolare in Andalusia.
E’ stato il viaggio più lungo che ho fatto. Due settimane.
Mi ritrovai  all’aeroporto di Barcellona con un’amica che abitava a Zurigo,
e da lì insieme prendemmo un aereo per Siviglia.
A distanza di forse trent’anni i miei ricordi sono fatti di flash di momenti

SIVIGLIA
La prima cosa che ricordo fu lo spettacolo di flamenco a cui assistetti.
Ricordo un locale buio e fumoso dove l’atmosfera era coinvolgente,
trascinante, affascinante.
Poi le ceramiche; ovunque ti giravi trovavi decori con ceramiche, le scalinate pubbliche,
le panchine dei parchi, le pareti delle case sulle quali spesso capeggiavano madonne
bianche e blu sulle quali ho lasciato il cuore.
Trovarsi fuori da una chiesa mentre stavano uscendo i partecipanti ad un matrimonio,
vedere apparire chitarre ed ammirare gli sposi coinvolti in un flamenco.
Il meraviglioso rito delle tapas. Bocconcini goduriosi, mangiati con i piedi immersi nella
segatura dei pavimenti dei bar.
Il mercatino delle pulci trovato attraversando una strada con donne truccate e discinte
che si offrivano sulle loro porte di casa.

CORDOBA
La cattedrale la Mezquita.
Questo meraviglioso connubio fra arte cristiana e musulmana, con le sue colonne
bicolori che trasudano storia.

Il viaggio in corriera attraverso paesaggi da film western con enormi sagome di tori
che si stagliano all’orizzonte.
Piccoli paesi di un bianco accecante, dove accanto ad un mulo trascinato da un anziano
signore, si intravedono cortili pieni, strapieni di vasi di fiori, appesi anche al soffitto.

La decisione di non andare a Granada ma di dirigersi verso:

RONDA
Con la sua plaza de toros, la più antica di tutta la Spagna

In perfetto stile “ Turista fai da te” fermarsi a dormire in pensioncine
molto a buon mercato, la maggior parte delle volte vicino alle stazioni degli autobus.
Ricordo in particolare di aver dormito in un letto dove senza dubbio, oltre a non aver 
cambiato le lenzuola, non le avevano nemmeno arieggiate visto che sentivo 
la sabbia sotto la pelle.

TARIFA
Il paradiso del windsurf
Una lunga spiaggia ed un caldo sole che invogliavano a sdraiarsi e allora quale migliore
idea di restare stesi a crogiolarsi in …mutande!

CADICE
Con le sue strette strade e i suoi vecchi palazzi avvolti nell'odore del mare.
Un bambino seduto sul gradino di casa con un coniglio al quale ho fatto delle foto
che ho poi spedito:
L’indirizzo era “ bambino con coniglio - calle Nogales -  Cadiz - Espagna”
pensate che l’abbia ricevuta?

La musica di sottofondo , una sorta di varie canzoni alla Gipsy King.

L' incontro con un italiano che mi fece un ritratto.



Che belli i ricordi!

BULZAGA

Ogni anno, prima di Natale, il garden Bulzaga organizza degli straordinari allestimenti,
per chi è in zona sono appuntamenti da non perdere




domenica 27 ottobre 2013

LA MIA AMICA NADIA

La Nadia la conosco dall’asilo, ma abbiamo iniziato veramente a frequentarci
alle scuole superiori.
I primi due annili abbiamo trascorsi  in classi diverse ed in sezioni
quasi in fondo all’alfabeto, dal terzo anno siamo progredite e siamo piombate
entrambe nella classe E fino al diploma.
Essendo dello stesso paese è stato normale finire nello stesso banco.
Tutti  i giorni si prendeva la corriera insieme, si studiava insieme e al sabato sera
andavamo insieme a ballare, la sua mamma ci portava ed i miei genitori ci venivano
a prendere o viceversa.
Il 5 aprile del 1974 ci fu uno sciopero a scuola e tutti gli studenti uscirono anzitempo.
Io e Nadia ci stavamo incamminando verso la stazione delle corriere quando
ci sorpassò un ragazzo, pure lui nostro paesano, con l’auto, una 1100 nera.
Anche lui era uscito prima dal liceo, era passato a prendere il fratello più piccolo
a scuola, e, fresco di patente, aveva 18 anni, ci offrì un passaggio verso casa.
Era una giornata bellissima, la felicità di essere usciti prima da scuola, il poter arrivare
a casa anticipatamente, il sole che riscaldava l’auto e dava una beata sonnolenza.
Anche queste cose  mi sono rimaste impresse nella mente.
Non arrivammo mai a casa.
Gabriele, così si chiamava il ragazzo che guidava, forse azzardò un sorpasso,
forse si distrasse
o forse il destino ci stava aspettando nelle sembianze di un camion con rimorchio
che ci venne incontro.
Fu uno scontro quasi frontale.
Gabriele morì immediatamente, la Nadia seduta dietro di lui era in condizioni disperate.
Io, seduta dietro al fratello di Gabriele, ebbi un trauma cranico, vale a dire che sbattei
la testa nel vetro, mi tagliuzzai tutta perché uscii da sola, calpestando i vetri rotti e
scavalcando il sedile di fronte.
Fratture al bacino, al femore, alla mandibola e non ricorda cos’altro, tennero Nadia
inchiodata ad un letto di ospedale vari mesi.
Ricordo che andavo a trovarla con sensi di colpa, io alla fine non mi ero fatta nulla
mentre lei aveva rischiato la vita.
Il destino nel suo caso, cercò di riparare al male fatto e le fece incontrare l’amore 
della sua vita nel nipote della sua vicina di letto all’ospedale.
Ho tenuto a battesimo il suo secondogentito,  ho continuato a gioire ed a piangere 
con lei nell’ affrontare la vita.


( Io e il mio quarto figlioccio )

Anche lei è un’altra di quelle donne che ammiro.
Ha una grinta ed una energia eccezionali, è perennemente di corsa, a seguire il marito,
con cui lavora, a seguire i figli, i nipotini, chiunque abbia bisogno di lei, ha un consiglio,
una parola ed un sorriso per tutti.
Donne in gamba al mio paese!

venerdì 18 ottobre 2013

LAGHETTO - TINO

Ecco qua il mio nuovo laghetto -tino, confidenzialmente " laghettino".
Avevo già da un paio di anni il contenitore in plastica, proprio un tino
di quelli che si usano per le vendemmie, e coltivavo da parecchio tempo
la passione per un fior di loto.
Questa estate è partita l'operazione scavo - laghetto.
Dopo aver vangato l'argilla più dura, sono riuscita a fare una buca profonda
mezzo metro. Non volevo andare più in basso perchè, essendo il tino
profondo 120 cm, avevo bisogno, per questioni di sicurezza, che ne rimanesse
fuori un buona parte.
E così ho fatto, ho preso in prestito dai muratori la livella a bolla per vedere
se il tino era perfettamente in piano ( e lo era ) e poi vai con la gomma dell'acqua.
Dentro ci stanno 500 lt di acqua.
Ho messo diversi mattoni forati per fare i piani d'appoggio sui quali ho già messo
una Nymphea alba, un nuphar luteum,  del myriophyllum, un vasino sommerso di
elodea canadensis, e, grazie ad un amico , anche diversi cuccioli di pesciolini rossi.
Dopo tutto questo lavoro, ho scoperto che il tino, con il peso dell'acqua, ha perso
il suo perfetto equilibrio ed ora pende un pò verso l'esterno, ma così resterà.
Degli otto pesciolini, uno l'ho già seppellito, e qualcuno non so dove sia perchè ne
vedo solo cinque.
Il fior di loto non ce l'ho ancora ma mi organizzerò.
Ora sto preparando un pò di sentieri e quanto altro per migliorare la location.
Adesso vi faccio vedere un paio di foto.
Aspetto consigli.







P.S. Questo post l'avevo preparato diversi giorni fa.
        Ad oggi ho già seppellito altri tre pesciolini. Il problema è che non so cosa faccio 
        di sbagliato.
        Mi dispiace così tanto, non so se li riprenderò perchè non voglio che ne muoiano altri.



giovedì 17 ottobre 2013

ARCOBALENO

Tutti questi giorni piovosi mi hanno innervosita.
L'acqua mi ha creato diversi problemi, come infiltrazioni nel garage
dove ho ammassato i mobili tolti da casa per i lavori edili in corso,
smottamenti nel mio terreno già franoso, ecc. ecc.
ma stamattina, come a volersi fare perdonare, dopo aver  piovuto
la notte, ecco che i miei occhi incrociano un evanescente arcobaleno.
Poetico vero?



Avrete capito che il mio umore è molto altelenante!

martedì 15 ottobre 2013

VERSO SERA

Le giornate si stanno inesorabilmente accorciando
e a volte mi viene da pensare,
chissà se rivedrò la primavera.




lunedì 14 ottobre 2013

GIUNGLARDINO D'AUTUNNO

Fioriture autunnali nel giunglardino






P.S. I topinambur non sono i miei, li ho fotografati lungo una strada.
       L'unica piantina che ho, non è fiorita.

venerdì 11 ottobre 2013

RIFLESSIONI

Ieri sera ho sentito al telefono un'amica.
L'ho chiamata perchè sapevo che la mattina era andata a fare una colonscopia.
Davanti al suo stato d'animo, alla preoccupazione perchè l'esame aveva
dato esiti positivi ( positivo un cappero, io so che una cosa è positiva quando va
bene, non quando va male!), mi sono sentita un verme per essermi arrabbiata
per una cosa così frivola come il furto di alcune piante.
Mentre parlavo con lei,. realizzavo che quello che le dicevo, in realtà erano parole
che dovevano entrare anche nella mia testa e che dovevo metterle in atto.
Il sunto è che dovremmo mettere noi stessi in cima alla lista delle persone
a cui vogliamo bene e non perderci dietro ad una marea di persone o cose
che ci fanno deviare dalla giusta strada.
E allora, per oggi, che vadano nel casino tutti i ladri del mondo, quelli che
ci fanno soffrire, che non ci vogliono bene, che sfruttano la nostra energia,
che non ci vedono nemmeno se siamo davanti al loro naso.
In bocca al lupo!

giovedì 10 ottobre 2013

ARRABBIATA

Questa mattina mentre mi preparavo per andare al lavoro ha bussato una signora
che conosco e che vedo passare spesso lungo la strada durante le sue camminate.
Mi ha detto che passando davanti a casa mia guarda spesso le mie piante
e mi ha chiesto se ero disposta a venderle qualche vaso di fiori visto che ne avevo tanti,
in particolare era interessata alle ortensie.
Io le ho detto che non vendevo nulla, ma se era interessata, potevo farle delle talee o
cercare qualche altra pianta, poi le ho fatto presente che stavo uscendo per andare al
lavoro.
Lei mi ha chiesto se ero a casa domenica prossima che si sarebbe fermata per guardare
meglio.
Dopo la conferma dell’appuntamento ci siamo salutate.
Nella pausa pranzo, complice il sole che finalmente illuminava e riscaldava la giornata,
sono andata subito a passeggiare fra le mie piante.
Il giorno prima avevo vuotato dei vasi che erano stati sommersi dalla pioggia e mentre
mi apprestavo a verificare se c’era qualche altra pianta da salvare dall’annegamento,
noto qualcosa che non va.
Devo farvi presente che, causa lavori fatti alla casa nei mesi scorsi, sono stata costretta
ad ammassare parecchie piante per fare posto al materiale dei muratori.
Pertanto i miei vasi sono fuori da qualsiasi ordine o disposizione.
Nonostante ciò, la mia mente stava realizzando qualche anomalia:
Vedo che a terra, fra le foglie cadute dagli alberi, fra ramoscelli secchi, sassi
abbandonati, pezzi di mattoni rotti, ci sono tracce di terriccio fresco.
Mi guardo meglio attorno e allora vedo che da alcuni vasi sono state estirpate le piante.
La rabbia mi assale, per questo miserabile furto.
Non so chi possa essere il o la colpevole, ma se c’è una cosa che dò a piene mani
sono le piante, e vedere che qualcuno viene a casa mia a fare il ladro, mi manda in bestia.
A quel punto piena di rancore e mandando accidenti, mi dirigo verso il mio giunglardino. 
In questo periodo ( come in molti altri periodi dell’anno), il mio giardino è stracolmo di erbacce.
Le uniche note positive sono qualche raro bocciolo di rosa che con le ultime piogge sta
tirando un respiro di sollievo e qualche pianta di aster, i settembrini, fiore che amo moltissimo.
Come un segugio scorgo un fazzoletto di carta nel sentiero, non è il mio e 
quindi qualcuno è passato di lì.
Mi guardo attorno e non riesco a cogliere nulla di strano.
Mi avvicino al mio nuovo laghetto-tino alias laghettino, per osservare i minuscoli 
pesciolini rossi che guizzano veloci.
Poi mi inerpico per un sentiero, ci vorrebbe un macete,dove mi riempio la maglia di 
semi spinosi, semi piumosi, e quanto altro e allora li vedo.
Vari rami di aster raccolti e poi gettati, forse di fretta in mezzo alle alte erbacce.
Ma gli accidenti, non arrivano mai a destinazione?
Sono arrabbiatissima! Vorrei avere i milioni per recintare e proteggere la mia casa e
il mio campo.
Ho preso i miei rametti di aster spezzati e li ho messi dentro a qualche vaso con del terriccio.
Se avessero voglia di diventare delle nuove piantine?


Questa è una foto di due mesi fa, in mezzo c'è un sentiero.