giovedì 4 ottobre 2012

RAPPORTI UMANI

Devo riconoscere che sono una frana nei rapporti umani.
In particolare con gli umani della mia famiglia.
Faccio queste considerazioni a seguito della nascita del mio
pronipote Evan.
Evan è figlio del figlio di mio fratello. Incrocio di parole.
Faccio un passo indietro nel tempo.
Fra me e mio fratello ci sono 13 anni di differenza.
Che lui sia più grande di me di diversi anni non è una
grande eccezione, ma a fronte di questa differenza c’è una
motivazione che vi racconterò un’altra volta.
L’anomalia stà nel fatto che per tanti anni siamo stati due estranei.
Cosa ci fa un ragazzino di 15/18  anni con una bambina di
2/5 anni? Nulla!
Poi, lui, sui banchi di scuola, a 14 anni, ha incontrato la sua anima
gemella e non l’ha più lasciata.
Quando si è sposato aveva 26 anni ed io 13.
Non c’è più stata una possibilità per il nostro rapporto di fratello
e sorella.
Anche il diavolo ha voluto metterci lo zampino facendo sì che fra
mia madre,la suocera, e la nuora ( mia cognata ) i rapporti si fossero
deteriorati già prima del matrimonio per cause che si sono perse
nella notte dei tempi.
In parte per queste cause ho frequentato poco i miei nipoti da piccoli,
ho recuperato un po’ durante il loro periodo scolastico ( medie)
perché li aiutavo a volte nei compiti, ma poi anche loro sono diventati
grandi, con i loro interessi ed il filo della distanza si è sempre più
allungato.
Con mio fratello non sono riuscita a costruire nulla, lui non sa nulla
di me, dei miei pensieri e dei miei sentimenti ed io non so nulla di lui.
Un collante poteva essere nostra madre durante la sua malattia,
ma allora le nostre energie erano proiettate su di lei e per noi non
c’era spazio.
Non sono stata capace di costruire un ponte per incontrarci a metà
strada.
Avrei dovuto sforzarmi di frequentare la sua casa, di telefonare,
di invitare, di parlare, ma quando ho cercato di farlo mi sono resa
conto che non c’era possibilità di modificare lo stato delle cose.
Forse dentro di me albergano vecchi rancori che ho ereditato da mia
madre.
Ma lo so che questa è una scappatoia. Io non sono stata capace.
Capace di prendere il toro per le corna e parlare chiaro, e mettere
una pietra sul passato, e cercare di vedere i lati positivi ….
Ed ora è nato Evan.
Un pronipote che non ho ancora conosciuto
e che vedrò crescere da lontano.
Sono felice?
Sono felice perché sò che è un bimbo sano e che i suoi genitori ed i suoi
nonni sono felici.
Mi deve bastare.











10 commenti:

  1. Non sei la sola ad aver vissuto tutto questo...ma sei ancora in tempo per rimediare, forza alza il telefono e fai il primo passo....che sia Evan a portare un nuovo cammino di luce?!?!?!T'abbraccio

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    1. Continuerò a provare, come ho sempre fatto!
      Grazie per l'augurio. Ciao

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  2. Eppure ne hai fatto un post di questa nascita... avrà ben un significato...
    So però anche per esperienza, che non è facile ricucire le relazioni famigliari...
    Mia mamma ha sempre avuto pessimi rapporti con i suoi fratelli, con le cognate, con tutti insomma. Mio padre invece ha sempre mantenuto i legami con i suoi famigliari e anche se abitavamo molto lontani (noi nella Svizzera tedesca e la famiglia in Liguria), ogni volta che andavamo in vacanza ci faceva fare il giro dei parenti.
    Oggi gliene sono grata, perché anche se non ci vediamo spesso, i legami sono rimasti, e anche l'affetto.
    Una volta si diceva "il sangue non è acqua"... un po' è vero, anche se per forza di cose, le persone che mi sono più vicine sono quelle che mi sono scelta come amicizie e non i parenti, nemmeno quelli stretti...

    Buon fine settimana Loretta, ti penso.

    Cinzia

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    1. Ciao Cinzia, rispondo in ritardo alle visite di questo post. Averlo scritto ha sorpreso anche me,
      e mettere nero su bianco ha fatto ancora più luce sulla mia incapacità di gestire certi rapporti.
      Vedremo il futuro cosa porterà.

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  3. Mi fa piacere (e penso faccia piacere a molti altri tuoi amici e amiche di tastiera) lo stile di confidenza intimista che, un po' a sorpresa, compare da non molto tempo in qua, qualche volta, su questo tuo diario.
    In fondo viviamo di emozioni semplici (che in realtà sono semplici solo una volta individuate e definite con sincerità) in una società sempre più complessa.

    Una buona settimana, e che rose e lumache ti sorridano. :-)

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    1. Ciao Franz, forse è un pensiero che non ho
      ancora scritto, ma sento molta somiglianza
      con le mie lumache, forse non è un caso se
      ce sono così tante.
      Come loro, me ne stò nel mio guscio e .......mangio insalata.

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  4. E' stato bello leggerti!
    Quello che abbiamo dentro spesso resta nascosto da qualche parte e poi, all'improvviso, riaffiora prepotente grazie a qualche evento straordinario (la nascita di tuo nipote). Io con i miei fratelli ho un pessimo rapporto tutto basato sulla competizione e teso esclusivamente a dimostrare chi è diventato migliore, più ricco, più forte.
    Quattro fratelli e dei genitori completamente inutili.
    Non esistono i legami di sangue, sono nostre invenzioni. Esistono solo i legami del cuore e, il più delle volte, sbocciano lontano dalle famiglie. Per tale motivo non credo tu dovessi costruire per forza qualcosa con tuo fratello. La tua vita è la tua vita. Chi ti ama ti segua. L'amore, per esistere. non ha bisogno di due gocce di sangue e neanche di lacrime. Ha bisogno solo di sorrisi. Disinteressati.
    E della gioia di condividere le cose belle.
    Come fanno le rose del tuo roseto che condividono con tutto il creato profumo e bellezza. W le rose dei roseti.
    Ciao cara.

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    1. Ciao Gianni per me è molto più semplice
      rendervi partecipi dei miei fiori, o dei
      miei gatti e delle mie lumache invece che
      parlare dei miei stati d'animo.
      Per me i legami di sangue sono anche
      legami del cuore e se i rapporti non sono
      facili è a causa di tutte le persone
      coinvolte, non ci sono scusanti.
      Evidente ognuno non si impegna abbastanza
      o non è abbastanza interessato.
      Io vorrei essere capace di essere diversa
      e riuscire a riallacciare e riunire.
      Mi fermo per non impantanarmi.

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  5. Io non lo farei,
    non alzerei il telefono manco morto,
    se c'è incomprensione o rancore alzare la cornetta è del tutto inutile
    tant'è vero che hai detto di averlo fatto ma non è servito.
    Probabilmente ti inviteranno al battesimo,
    porti il tuo regalo, fai festa al bambino e saluti tutti.
    Appena te ne vai è tutto come prima.
    Fa 'n po' te!
    Scusa l'entrata a gamba tesa,
    ma ero in giro a leggere e son capitato qui.
    Saluti.

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    1. Ciao Massimo, mi va bene l'entrata a
      gamba tesa.
      Ma non riesco ad essere così intrasigente
      come lo saresti tu.
      Io riprovo, mi pento, riprovo, mi pento,
      riprovo e a volte non mi pento.

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