giovedì 15 novembre 2012

PREGHIERE NEL VENTO



Le tradizionali bandierine di preghiera tibetane
 Lung -Ta , “Il Cavallo del Vento”, letteralmente “cavalli (ta) di vento (lung)”,
 contengono stampati alcuni simboli buddhisti e diversi Sutra. I Buddhisti Tibetani da secoli le uniscono in lunghe file con cordini che legano fuori dalle loro case, sui passi in montagna, nei campi, in ogni luogo dove all’aperto essi svolgano pratiche spirituali. Il vento, si ritiene, abbia il compito di trasportare nell’aria, nei luoghi vicini e lontani, le benefiche vibrazioni che scaturiscono dalle preghiere contenute al loro interno. Le bandierine di preghiera si crede portino pace, felicità, lunga vita e prosperità nel mondo. Poiché contengono testi e simboli sacri, devono essere trattate con rispetto. Non possono essere appoggiate per terra o gettate nei rifiuti. le vecchie bandiere che si vogliono eliminare vengono tradizionalmente bruciate, affinché il fumo possa trasportare la loro benedizione in cielo.
Quando il bordo delle bandierine in cotone comincia e sgretolarsi a causa dell’azione del vento, tutte le preghiere riportate al loro interno cominciano a realizzarsi.

Le bandierine di preghiera sono di cinque differenti colori, che rappresentano i cinque elementi fondamentali, o le cinque dimensioni del Buddha; per questo motivo sono sempre raggruppate in multipli di cinque. Il Buddismo Vajrayana suddivide il mondo fenomenico e psico-cosmico in cinque energie essenziali che si manifestano come terra, acqua, fuoco, aria e spazio. Il Blu, il Cielo. Il Bianco, l’Acqua. Il Rosso, il Fuoco. Il Verde, l’Aria. Il Giallo, la Terra. Questi cinque colori vengono posizionati secondo la seguente sequenza: Giallo, Verde, Rosso, Bianco e Blu da sinistra a destra, o dal basso verso l’alto. Il Blu dovrebbe essere sempre l’ultimo colore in alto, perché rappresenta il Cielo, mentre il Giallo il primo in basso, proprio perché rappresenta la Terra. Questi cinque colori rappresentano anche le cinque direzioni, le cinque saggezze, i cinque Buddha meditativi e i cinque attributi mentali.
Le bandierine colorate sono fabbricate in modo che si consumino e si distruggano naturalmente. A simboleggiare l’impermanenza e il decadimento della vita stessa, che si chiude e si riapre in un ciclo continuo. Vedendo consumarsi le bandiere ci ricordiamo che la vita non è eterna, non è stabile, che tutto cambia. I loro colori ci riportano alle verità fondamentali della vita terrena, che è vista come un dono che ci appartiene solo per un breve viaggio. ( testo riassunto da questo sito http://www.sangye.it/ )
Io non sono buddista, almeno non consapevolmente, ma ho messo
le bandiere nel mio giardicampo.
Mi piace guardare i loro colori, mi piace vederle sventolare e
mi piace pensare  all'energia delle preghiere che va dove serve.

23 commenti:

  1. Che bella idea fare un post sulle bandierine di preghiera! Io le ho appese alla casa dal 17 febbraio 2007. Avevo letto da qualche parte che quell'anno era quello il giorno ideale per appenderle. Anche per me sono importanti, oltre a piacermi, ho iniziato a metterle quando ho conosciuto il loro significato e voglio credere che mi aiutino a trasportare la mia preghiera più importante.

    Grazie Loretta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Cinzia, aiuta a credere in qualcosa e perchè non anche a questi bei quadretti colorati che seguono il vento?
      Buon fine settimana.

      Elimina
  2. Sarà mica a scopo religioso che nei bassi di Napoli
    co sono tutti quei panni stesi!
    Di solito non vanno in ordine cromatico così rigoroso,
    sono un po' ..come dire..random
    ma son belli lo stesso.
    Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chissà Massimo forse funzionano anche i panni stesi, mai porre limiti alla provvidenza.
      Felice fine settimana.
      Ciao

      Elimina
  3. Anch'io le misi nell'inverno 2009 credo anzi che ci siano ancora le foto sull'archivio del mio blog...belle erano belle e poi si sono consumate...ma quando si sono disfatte ..le preghiere ..ehm (ovvio le mie preghiere) non sono salite al Cielo o forse sì...il fatto è che ..è andato tutto male...mah! Comunque non demordo e le ho ricomprate, ora non so bene quando le rimetterò!;D
    GRAZIE di questo bel post e delle tue belle foto, ciao cara, un bacio
    ross-val

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Ross, davanti e dentro alle difficoltà è
      sempre difficile vedere il bicchiere mezzo pieno.
      Io credo che le preghiere siano sempre ascoltate, ma non è detto che quello che desideriamo noi sia il meglio per noi.
      Io le ho messe perchè voglio che le preghiere in generale si muovano verso tutto e tutti.
      Ti consiglio di rimetterle se ti piacciono, poi
      sarà quel che sarà.
      Felice fine settimana.

      Elimina
    2. Grazie cara hai ragione, allora quando le misi chiesi di riuscire ad andare presto a vivere su al mio tugurio..ma si vede che non era tempo!;D ora che la mia vita è completamente cambiata...chissà!spero di farcela per il 2013..o finisce tutto il 21/12/12 ??:DDD hahaha!
      comunque le rimetterò e starò a vedere...
      Anch'io amo pensare che le preghiere siano per "tutto" e per "tutti" intenedendo Amore Universale e Umanità...ecco...
      grazie ancora per i tuoi bei post, un bacione
      ross
      p.s. ero su al tugurio a lavorare ecco perchè ti rispondo solo ora!buona settimana

      Elimina
  4. Sono affascinata, Loretta. Non le conoscevo e vado subito a leggere qualcosa in merito.
    Avessi un giardino...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Sari, non è importante avere un giardino, è sufficiente un terrazzo, fra due finestre....
      Passa un bel fine settimana.

      Elimina
  5. Ciao cara, ho solo due finestre con un un filo per stendere i panni (che non regge molto), eppure voglio circondarmi di questi colori svolazzanti e leggeri come profumo di felicità. Mi piace fotografare i panni stesi. sarà la stesso cosa? Bacio Michi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Michi, i panni stesi sono bellissimi da fotografare e se poi al filo ci aggiungi un pò
      di preghiere svolazzanti sai che colori!

      Elimina
  6. Grazie mille pour ta visite et pour le gentil commentaire.

    A bientôt. Anne

    RispondiElimina
  7. Ho trascorso un mese a Pomaia al Lama Tzong Khapa, non sono praticante di alcuna religione,ma attratta dalle filosofie orientali ed è tangibile che da esse ne deriva una grande positività...la preghiera poi unisce tutto il mondo. Ultimamente cercavo le bandierine da mettere nella terrazza qui da noi non le ho trovate, Mi piace molto questo tuo post come mipiace qui ricordare un pensiero di Eistein
    "La religione del futuro sarà una religione cosmica. Dovrà trascendere da un Dio personale ed evitare dogmi e teologie.Comprendendo sia il naturale che lo spirituale dovrà fondarsi su di un senso religioso che nasce dall'esperienza di tutte le cose spirituali
    e naturali intese come una unità significativa. Il buddismo corrisponde a tale descrizione".
    Un affettuoso saluto con tanta stima

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bello aver riportato questo pensiero di Einstein,
      anch'io credo che le religioni dovrebbero unire.
      Ciao

      Elimina
  8. Ciao dolce donna
    belle le bandierine
    bella chi le mette
    c'è amore dappertutto

    l'ultima foto è strepitosa!

    RispondiElimina
  9. 30 anni fa avevo perfino cominciato a studiate Tibetano,poi chi ci dava lezioni,un giovane medico bolognese,è diventato monaco dell'ordine Kajupa ed è andato in Ladak con l'intento di chiudersi in una grotta per 7 anni in meditazione...Non ho saputo più nulla di lui..Inutile dire che le lezioni son sospese fino a nuovo ordine..Ho però un mulino di preghiere che faccio ruotare ogni tanto..Chissà..

    RispondiElimina
  10. Ciao Luciano bella l'idea di studiare tibetano, non mi è mai
    venuta in mente anche se mi servirebbe.
    Ammirevole il tuo insegnante, sarebbe interessante sapere
    se ha poi portato a termine le sue esperienze.
    Continua ogni tanto a fare girare il tuo mulino, mai porre
    limiti alla provvidenza.

    RispondiElimina
  11. Ho ancora il libro di testo e 2 cassette..Ma come molte lingue orientali,oltre alla difficoltà dei segni,simili al sanscrito,e della pronuncia di lettere nasali e palatali che da noi non si usano...Ma soprattutto c'era la difficoltà del fatto che se tu facevi un discorso ad un contadino,dovevi usare certi vocaboli e certi toni,con un tuo pari altri,con un dignitario altri ancora,per non parlar poi delle donne..Se volevi che la tua sorellina ti passasse il pane (o meglio la tsampà) sorgevano problemi lessicali quasi insormontabili per un neofita..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi arrendo.
      Già con l'italiano bisogna stare attenti all'intonazione se non si vogliono creare malintesi, figuriamoci il tibetano!
      Ciao

      Elimina
  12. Io non ho il giardicampo, ma sulla mia terrazza ci sono queste preghiere ormai da anni.
    E' mia abitudine regalarle agli amici per inizio anno,
    come fossero di buon augurio.
    Angela

    RispondiElimina

Grazie per aver condiviso un pò del vostro tempo con me.