lunedì 5 novembre 2012

RITUALI

Da tanti anni a questa parte, memore di una tradizione famigliare che non ho
ancora tradito, il periodo di fine ottobre lo dedico alle visite di chi non c’è più.
Mi reco nei vari cimiteri della Romagna dove hanno trovato ultima dimora
parenti e amici.
Devo dire che per fare questo mi devo organizzare già da metà ottobre e dedicare
sabati e/o domeniche a macinare chilometri passando dalle province di Forlì-Cesena
a quelle di Rimini e Ravenna.
Nessuno mi obbliga. Lo voglio fare.
Per me, che durante l’anno non vado quasi mai nemmeno al cimitero dai miei
genitori, è un modo per riavvicinare le persone che non ci sono più e ritrovare
un contatto con loro.
Passo dai cimiteri monumentali, città nelle città, ai cimiteri piccoli ed isolati dove
sembra che anche le tombe soffrano un po’ di solitudine, ai cimiteri militari
pieni di piccoli eroi morti così lontano dalle loro famiglie.
Ritrovo nonni, zii, cugini, amici, vicini di casa, colleghi di lavoro, persone conosciute
e persone sconosciute.
Ogni anno mentre mi dirigo a metter un fiore,  incrocio un nome, un viso, una frase
ed allora mi fermo un attimo e rivolgo un pensiero a quella vita non più terrena.
Devo dire che a volte mi sento così coinvolta davanti a perfetti sconosciuti che mi
ripeto che sarà l’ultimo anno che faccio questo.
Guardo la foto di quella bellissima ragazza in abito da sposa, 1966-1996,
senza mai un fiore,
oppure quella meravigliosa frase che ogni anno mi rimane impressa di quel padre
che diceva ai propri figli “ non sprecate il tempo, fate meglio che potete “.
Pensate che sono un po’ malata nel mio peregrinare per tombe?
Forse sì, ma devo dire che nel mio correre quotidiano senza mai concludere nulla,
quelle visite sono un balsamo per la mia anima.
Mi fanno stare male perchè mi commuovono e soffro per certe vite spezzate
ma anche bene perchè poi mi sento in pace con me stessa e per un pò di tempo
mi relaziono meglio con il pensiero che siamo solo di passaggio.
Però mi piace sognare che ci sia un'altra dimensione dove un giorno ci si possa
riincontrare con chi abbiamo amato e che ci ha amato.
Poi si va avanti..............


18 commenti:

  1. Capisco in pieno. Io sono di quelle che nei viaggi va a cercare i cimiteri ...mi soffermo sui nomi...sulle date...immagino storie.Ne ho visti in tutto il mondo e ho un particolare ricordo di tutti. Un come esempio: un cimitero a Setubal in Portogallo...un incantevole luogo vista-mare con tanti volti/bambini...soldati che hanno lasciato la giovane vita in Angola...
    Poi come dici tu, si va a vanti e un po' più consapevoli della vita attimo per attimo.

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  2. " ... Forse sì, ma devo dire che nel mio correre quotidiano senza mai concludere nulla ..."
    Dolce damigella
    Non farti scrupolo per il tuo non concludere nulla.
    Siamo in due.
    Lasciamo che siano gli altri a concludere! Cosa? E chi lo sa!
    In genere se chiedi al prossimo qual'è lo scopo della vita quello ti risponde "l'amore"!
    Invece vanno solo a caccia di soldi, potere e gloria.
    L'amore è una scusa per farsi belli.
    Tu stessa, quando speri di incontrare in un'altra dimensione chi ci ha amato e chi amiamo, dichiari inconsciamente che qui sulla terra, salvo errori ed omissioni, non c'è più nulla da fare: di amore ce n'è pochino.
    Forse in Paradiso ci vorremo tutti più bene e anziché farci ammorbare dalle elezioni in America o dalle solite interviste dei politici ladroni o da Monti che promette di aggiustare tutto basta che ti fai tagliare la testa ... forse ce ne staremmo un pò in grazia di Dio a chiacchierare ed a fare festa tutti assieme in onore dell'amicizia.
    Tu nel castello ad organizzare feste con ricchi premi e cotillons ed io a cucinare ed a fare pizze per tutti.
    Perchè in Paradiso non sono ammessi 4 salti in padella!
    La vita è un mistero. La morte di più.
    Consolati che non sei la sola. Siamo in tanti a cercare di dare un senso a questa vita che un senso non ce l'ha. Lo dice anche Vasco Rossi (cliccaci sopra).
    Ciao.

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    1. Gianni, ti nomino mio stereo personale, o lo stereo non va più di moda? Allora ti nomino mio
      compilatore di i-pod (?).
      Comunque ti nomino.
      (Cielo! niente 4 salti in Paradiso? E' terribile,
      dovrò fare almeno un corso accelerato di sbucciatura di patate).
      Ciao ciao

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  3. Io invece non amo i cimiteri e non ci vado mai.
    Non amo deprimermi per cui li evito con cura... I miei vogliono farsi cremare e poi buttare le ceneri.. proprio perché sanno della mia avversione...

    Poi son convinta che chi muore è passato oltre perciò i cimiteri son per i vivi... che poi, come dice il proverbio: ci muore giace e chi vive si da pace...

    Ma se a te piace continua a farlo!!
    :-)

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    1. Hai ragione Sara, i cimiteri sono per consolare o
      affliggere i vivi.
      Io ho bisogno di riprendere ogni tanto i contatti
      con questa realtà umana.
      Rispetto qualsiasi scelta, è tutto molto soggettivo.
      Buona settimana. Ciao

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  4. Cara Loretta, è commuovente anche leggerti. Penso che sia davvero un balsamo andare a onorare i tuoi morti e anche quelli che non hai conosciuto. È vero, come ipotizza Sara, che i cimiteri siano per i vivi. E fin che lo siamo (vivi) ne abbiamo bisogno. Bisogno per creare proprio questi rituali che ci danno una collocazione nel tempo e nella storia. Io sono lontanissima dalle tombe dei miei morti e credo che non mi faccia bene. Ho perso il senso della famiglia "grande", delle mie radici, della mia storia. Da bambini mio padre ci portava al cimitero alle tombe dei suoi genitori morti prima che noi nascessimo. Dovevamo dare un bacio alla fotografia, e per noi era come se quei nonni ci fossero sempre stati...
    Un abbraccio
    Cinzia

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    1. Ciao Cinzia, come ho detto a Sara, è tutto molto soggettivo ed ognuno ha il suo vissuto.
      Io,che quando andavo a scuola detestavo la storia, mi ritrovo a pensare durante questi peregrinari, a quante vite, ognuno con la sua storia, hanno contribuito a creare il mondo in cui io vivo oggi.
      Quanti pensieri!
      Buona settimana.

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  5. Si va lì per ritrovare un attimo incantato che non c'è più,per ricordare almeno per un istante chi si è dimenticato,è inevitabile, per tutto l'anno.
    E per dare un addio ed un arrivederci.

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    1. Ciao Costantino, senza dubbio è un bisogno
      che si ha di riallacciare e riprendere un
      ricordo che sta svanendo.
      Gli arrivederci con il tempo diventano degli
      addii.Triste.
      A presto.

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  6. C'est ma grand-mère qui m'emmenait souvent rendre visite à nos morts... Elle aimait me parler de ceux que je n'avais jamais connus... une sorte de retour dans le temps et qui fait que nous sommes là...
    Une jolie publication.
    gros bisous

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    1. Bonsoir Martine, c'est notre histoire et je pense qu'il est important de se souvenir de ceux qui sont venus avant, même juste une fois par an.
      Bonne semaine.
      Ciao Loretta

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  7. I cimiteri mi angosciano... mi ricordano che il mio caro è lì, non nell'aria dove sento che è presente. E' come se mi dicessero che mi sto illudendo.
    Ciao Loretta.

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    1. Ciao Sari, io credo che il tuo caro sia ovunque tu sei.
      Un abbraccio.

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  8. Ciao lori, io non sono andata ancora al cimitero anche se è a due passi da casa mia. IL babbo sa perchè ed io sono sicura che mi perdonerà.
    Ti dico solo questo: Mio babbo è nato io 10.10 è morto il 04.04 la signora che è nel tombino sopra di lui è nata l'08.08, il signore di fianco il 07.07, il ragazzo vicino il 05.05. un'altro il 06.06. E' una cosa che mi affascina e fa nascere dentro di me mille storie.Che ne dici....
    Lori, sei fantastica! Ascoltare e sentire le tue esperienze è per me come una poesia che entra dentro. Un bacio Michi

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  9. Hai spiegato molto bene la tua esigenza, e il genere di impressioni che ricavi dal tuo misericordioso pellegrinaggio autunnale, tanto che mi è sembrato di avvertire quell'atmosfera silenziosa e grave che dà una profondità inusitata ai pensieri, e agli echi di quei volti, di quelle frasi.
    In qualche modo chi si è congedato sembra ricambiare la tua dedizione regalandoti poi una particolare pace interiore.
    Per me non è così, proprio come per l'accoppiata Sara/Sari che mi precede nei commenti: non amo questo genere di devozione, perché non credo nell'aldilà, e dunque nella possibilità di ristabilire nostalgicamente un contatto con chi ci ha lasciato, anche solo portando un fiore sulla sua tomba. Preferisco coltivarne il ricordo, che è l'unica cosa che può durare qualche tempo in più di quello fugace della nostra esistenza.

    Un caro saluto.

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    1. Ciao Franz, mantenere il ricordo è il mio obiettivo principale.
      Buona giornata.

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Grazie per aver condiviso un pò del vostro tempo con me.