mercoledì 2 gennaio 2013

TRADIZIONE E SUPERSTIZIONE

Ho convissuto anni con chi ci credeva e forse mi ero anche
fatta condizionare, ma oggi che siamo nel 2013 questa storia
mi stà molto stretta e non è perchè ho accumulato grasso.
Ciò nonostante rispetto chi ci crede e pertanto ho passato
l'ultimo giorno dell'anno a fare telefonate di auguri a destra
e manca perchè essendo  DONNA non potevo  chiamare
il 1° per dire buon anno!
Sto parlando di quella assurda e stupida tradizione/superstizione
che dice che il primo dell'anno le donne portano sfortuna.
Posso capire i miei nonni, mio babbo classe 1912,
che a suo tempo, ogni primo dell'anno ricordava ancora che
nei lontani anni 50 una sua cugina era stata portata al
manicomio di Imola per colpa di una famigerata vicina che aveva
osato comparire sull'uscio di casa un primo gennaio e a causa
sua la sfortuna aveva bussato alla porta della nostra famiglia.
Ed ora sono passati più di sessant'anni e mi ritrovo a sostenere
questa schifosa abitudine.
Cosa dovrei fare? Ho voglia a cercare di convincere, invano,
che è tutta una stupidata ma alla fine mi adeguo e anticipo
gli auguri.
Però mi disturba vedere giovanni donne così ottuse
che si buttano la zappa sui piedi da sole, non siamo già a
sufficienza lasciate da parte senza che contribuiamo anche noi
a farci ghettizzare?
Mi consolo sperando che vi sia traccia di questo comportamento
solo nel mio piccolo orizzonte paesano e campagnolo.

17 commenti:

  1. Questa per fortuna non la sapevo. Porterà male anche guardarsi allo specchio, noi donne, oltre che comparire sulla porta? Curiosa superstizione..Per oggi sono un uomo: auguri.

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  2. Nemmeno io la conoscevo questa. Interessante! Chissà qual è l'origine di questa superstizione. Sono proprio curiosa, se riesci a scoprire da cosa deriva, devi assolutamente farcelo sapere.

    Forse era perché così le donne se ne stavano in casa a ripulire e riordinare dopo i giorni di festa... Comunque da sempre gli uomini ci temono un po' come delle potenziali streghe... Anch'io mi sento un po' stega e a me piace tantissimo!

    A presto Loretta!

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  3. E'la prima volta che sento di questa stupiderrima superstizione! Non mi pare proprio il caso di rispettarla. Sara

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  4. Nell'educazione, tutto sommato non troppo farcita di superstizione, che abbiamo ricevuto mio fratello ed io, non è mancata la tradizione di stupidaggini come questa (che credo tipica solo di un territorio regionale molto ristretto), sia pure senza troppa enfasi. Ma ricordo che da bambini stavamo molto attenti al genere maschile o femminile della prima persona incontrata nell'anno nuovo.
    Ora, grazie anche all'interculturalità tipica dei nostri tempi, queste scemenze si sono molto ridimensionate.
    Ieri sera, tuttavia, nel salutarmi a fine corsa, una cliente del mio taxi mi ha augurato, incredibilmente: "Buon Natale". Le ho risposto: "Buon anno", e solo allora ha ricambiato l'augurio. Soltanto dopo ho collegato quella sua vistosa stonatura a quella tradizione.

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  5. haha che telepatia cara...proprio poco fa ho postato i miei auguri e la mia storia così simile alla tua..io sono di Bologna , i miei nonni paterni di SanGiovanni in Persiceto (Bo) e i bisnonni di FE e tutti credevano a questa tradizione... mia mamma invece ,originaria di PG, aveva la superstizione di dover incontrare una persona del sesso opposto ocme prima persona vista il primo di gennaio... hahaha che buffe tradizioni..
    però in memoria del mio povero papà io onoro ...
    non facendomi vedere ne sentire da nessuno!
    così sono tutti più sereni (parenti vecchi!)...
    bacioni
    rossella

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  6. Incredibile! Credevo di essere la sola a sopportare questa antica, o forse meglio dire, vecchia, superstizione.
    Sono anch'io di Bologna, come Valverde.
    Non sarà solo qui che succede?
    Certo che noi emiliani abbiamo fatto parte dello Stato Pontificio, che molto, molto, le donne non le ama...
    Ciao Loretta e Buon Anno a te e ai tuoi cari e alle commentatrici sopra!!!
    Lara

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  7. Anch'io di Bologna, mi sono adattata a questa usanza ma l'ho fatto per rispetto a chi credeva a 'sta cosa ingiusta e terribile. Sì, perchè è terribile pensare che una persona possa portare sfortuna.
    Sto spargendo la voce che incontrare una donna, il primo giorno dell'anno, porta fortuna... hai visto mai che non si inverta la tendenza?
    Buon anno Loretta e grazie per questo argomento che avevo dimenticato.
    Sari

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  8. Stento a crederci.
    Niente tradizione. Solo superstizione.
    Pura follia.
    Per me incontrare una donna a qualsiasi ora del giorno e della notte ed in qualsiasi giorno dell'anno è sempre un piacere.
    Il mondo è bello perché è vario. E anche un po' avariato.
    Ciao cara.

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  9. "Per me incontrare una donna a qualsiasi ora del giorno e della notte ed in qualsiasi giorno dell'anno è sempre un piacere." Che Dio ti benedica, Gianni, mi ci voleva oggi una frase come questa.

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  10. Cara Loretta,qui dove abito ora si dice che a Capodanno, se entra in casa per primo un uomo porta fortuna, ma che le donne portassero tanta iella e perciò i loro auguri non sono nemmeno desiderabili...finquì non c'ero mai arrivata.
    Allora quanta iella ho collezionato e fatto collezionare,con gli auguri fatti urbi et orbi negli ultimi giorni.
    ( Capico comunque la tua situazione.Purtroppo le tragedie di una famiglia possono continuare a dare grande risonanza interiore a cose, che in situazioni non legate al dolore familiare, non avrebbero altrimenti alcun peso.)Un abbraccio affettuoso,Rita.

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  11. La prima persona che ho visto nel 2013 e nei precedenti 30 anni
    è la Meg, mia moglie, e ancora prima di vederla l'ho sentita
    perchè ancora al buio mi chiede che or'è
    e la sveglia sta sul suo comodino.
    E' vero che ho fatto una vita da cani
    ma non ho la controprova che non avendola vista o sentita
    avrei avuto un culo strepitoso.

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  12. come ho scritto nel blog di Lara : anche nel riminese ho sentito dire questa cosa , tradizione o maschilismo ? la seconda che ho detto !!!!

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  13. Questa non l'avevo mai sentita e come tutte le superstizioni mi divertono come curiosità ma non vado oltre . C'è chi ha creduto alla fine del mondo, chi non muove un dito senza leggere l'oroscopo. Se non ci fossero queste persone gli imbonitori ciarlatani non saprebbero che altro fare ed aumenterebbero i disoccupati:-)
    Buona serata
    enrico

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  14. In realtà la superstizione, o per dir meglio la scaramanzia, è come il vino: se ne può fare un uso moderato e garbato che non nuoce nè a chi ne fa sfoggio nè a chi lo circonda, anzi a volte può essere perfino un esercizio di arguzia, e se ne può fare un uso "tossico" nocivo a sè e agli altri.

    Nessuno di noi è immune dalla superstizione, intesa come fede automatica in fatti e connessioni fra fatti indimostrabili e "irrazionali": solo che spesso le nostre superstizioni ci piace chiamarle religione o ideologia, e riservare la sprezzante parola alle convinzioni degli altri. La famosa metafora della pagliuzza e della trave.

    La forma di superstizione che tu citi, in ogni caso, non è nè arguta nè in alcun modo tollerabile: discende dai complessi di inferiorità che gli uomini coltivano inconfessabilmente nei contronti delle donne, magari adorate a parole purché se ne stiano al loro posto e non esibiscano la loro superiore intelligenza e sensibilità, che il maschio ci rimane male.

    Altre hanno origini più enigmatiche e misteriose, ma questa mi è sempre sembrata trasparente. Credevo però che fosse del tutto scomparsa. Non lo è.

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  15. Non credo alle superstizioni e direi di rompere queste tradizioni.
    Saluti a presto.

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  16. Il lato positivo di questa superstizione è
    la tradizione che porta a casa mia il primo
    giorno dell'anno qualche uomo!
    Mio fratello che viene a trovarmi per farmi
    gli auguri, è per me un momento importante.
    Certo che voi potreste dirmi che se non ci
    fosse questa superstizione potrei
    andare io da lui a fare gli auguri.
    E' vero,ma non sarebbe la stessa
    cosa, egoisticamente quando viene a casa mia
    è un momento solo per noi due fratelli.
    Quanto a rompere con queste tradizioni
    credo che il loro tempo sia ormai arrivato
    e probabilmente la mia è l'ultima generazione
    che le vive.

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  17. Cosa assurda..Credo che da noi ,a Bologna ,stia sparendo ,assieme a tante tradizioni ,sia nel bene,come nel male..Mi ricordo che diversi anni fa,quando avevamo una casetta in campagna,andammo ,proprio per un primo dell'anno,a trovare il contadino che abitava nella casa accanto,e che faceva ,durante l'anno,alcuni lavori per noi nella vigna...Mia madre restò in macchina per non "imporre" la sua presenza ,che poteva esser considerata di malaugurio..Dopo poco venne fuori la moglie del contadino per invitarla ad entrare : "La vèggna bàn dànter...a sàn mègga acsè sciùch què in campàgna.." (Ma venga ben dentro..non siamo mica così sciocchi,qui in campagna..)..Vabbè..basta saperlo..

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